Bologna, 23 maggio 2023 - “Cersaie darà un segnale di ripartenza”. In vista del salone internazionale della Ceramica alla 40esima edizione che si terrà dal 25 al 29 settembre, Giovanni Savorani, faentino, presidente di Confindustria Ceramica, spiega le difficoltà in seguito all’alluvione che ha colpito “il nostro territorio”, l’Emilia-Romagna. “Nel fine settimana c’è stato un momento di solidarietà enorme. Sono arrivati in tantissimi: tutti li chiamano ‘Angeli del fango’, noi in Romagna li abbiamo chiamati i ‘burdel de paciug’”, dice con un velo di commozione. Difficile ancora fare una stima dei danni alle imprese ceramiche, ma l’invito a tutti è: “Mandateci degli ordini, sosteneteci così”.
Ceramica, nel 2023 giù le vendite del 20%
In quanto alle vendite del settore, Savorani parla di un calo del 20-21 per cento nei primi mesi del 2023, dopo un ottimo andamento del 2021 e di metà del 2022. Ottimista sul Salone il presidente di Bologna Fiere, Gianpiero Calzolari, che stima un’edizione del Cersaie “che punta a superare i livelli pre-Covid” con 624 espositori, dei quali il 40 per cento dall’estero.
Lepore: “Alluvione, danni così non li vedevamo dalla Seconda guerra”
Il Cersaie, come l’economia dell’Emilia-Romagna (“sebbene il distretto ceramico non stia vivendo troppi disagi“, spiega Savorani), deve comunque fare i conti con il disastro dei giorni scorsi. Ne ha contezza il sindaco Matteo Lepore oggi impegnato negli Stati generali metropolitani per fare un bilancio dell’emergenza maltempo: “Nell’area metropolitana di Bologna abbiamo problemi soprattutto nell’imolese per le frane, per le strade ammalorate o interrotte, per i ponti che sono crollati. I numeri che stanno emergendo in queste ore sono molto impegnativi”.
E mentre il governo ha dato il via libera a una serie di misure da adottare per la nostra regione, Lepore avverte: “Qui per ricostruire non servono milioni, ma miliardi. Si tratta di danni - quelli alle zone colpite - che non vedevamo dalla Seconda Guerra Mondiale“.