Centrodestra non pervenuto. Un’assenza, quella di ieri nella sala del Consiglio comunale per la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai familiari delle vittime delle stragi, che pesa moltissimo agli occhi della giunta e anche degli esponenti delle associazioni dei parenti del 2 Agosto 1980, di Ustica, della Uno Bianca. Mentre procede la consegna delle turrite d’argento a Paolo Bolognesi (2 agosto), Daria Bonfietti (Ustica) e Rosanna Rossi Zecchi (Uno Bianca), diventati nel tempo a Bologna tre simboli di lotta per la verità e la giustizia, si indicano i banchi del centrodestra rimasti vuoti, si mormora, ci si indigna. Ed esplode la polemica, che assume toni durissimi.
"È molto triste – le parole a caldo del sindaco Matteo Lepore, a margine dell’iniziativa –, purtroppo ormai ci siamo abituati a questa assenza. Avrebbero fatto bene invece a essere presenti qui oggi, sarebbe stato molto più importante che le loro solite dichiarazioni. Mi pare che la destra preferisca fare altro che ricordare cos’è successo in questo Paese, evidentemente hanno un rapporto malato con la storia e penso che dovranno affrontarlo – incalza Lepore –, farebbe bene alla democrazia se anche la destra italiana riconoscesse quello che è stato. Bologna ha molte ferite, ha avuto molti morti, così Brescia, Milano e tante altre città italiane".
"È un problema loro (degli esponenti del centrodestra, ndr) – così Bonfietti –. Su quell’aereo c’erano 81 cittadini italiani, questo è il problema. Io ho sempre cercato verità e giustizia per i familiari di questi 81 cittadini, di tutta Italia e di tutti i partiti e di tutte le opinioni politiche. Non c’è mai stata la possibilità di pensare in altro modo, se non che l’obiettivo fosse raggiungere la verità e la giustizia per tutti". "Mi dispiace. È un’occasione persa", dice Bolognesi. "La strategia della tensione non è mai finita – il discorso di Bolognesi alla cerimonia –. Quando molti storici, teorici e politici dicevano che era finita nel 1974, era un errore clamoroso: la strategia della tensione è continuata con un obiettivo diverso. Mentre prima c’era il colpo di Stato militare, dopo si è fatto un discorso della P2 che doveva svuotare dall’interno i contenuti reali della nostra Costituzione. È quella che sta continuando metodicamente e noi in questo momento siamo sotto strategia della tensione". Proprio domenica, Lepore era tornato sul tema delle marce neofasciste (dopo gli episodi di Bologna e, più di recente, Brescia): "C’è una strategia precisa per aumentare la tensione nel nostro Paese".
Attacca anche l’europarlamentare ed ex governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, presidente del Pd: "Un atto irrispettoso, non soltanto verso le vittime e i loro familiari, ma nei confronti di tutta la città".
Tornando alla cerimonia, "Bologna ha fatto i conti con la propria storia – sottolinea Lepore –, siamo orgogliosi di questo e lo dobbiamo innanzitutto a persone come loro (Bolognesi, Bonfietti, Rossi Zecchi). Penso che ora tocchi al resto del Paese e alla Repubblica italiana. La democrazia viene messa a rischio, ecco perché è importante continuare questo viaggio".