Bologna, 3 aprile 2024 – Arriva il primo nucleo di 4 posti letto che dà il via al centro clinico Nemo Bologna, situato nel reparto di pneumologia al terzo piano del Padiglione G dell'ospedale Bellaria. Un primo passo verso la ricostruzione completa da oltre 1000 metri quadrati del padiglione, entro due anni, per un’area di degenza con 14 posti letto e spazi completamente attrezzati per la movimentazione del paziente. Presentato questa mattina nell'aula magna della Regione, il nuovo reparto è ispirato al modello di presa in carico multidisciplinare delle cliniche Nemo. Questo significa che il paziente è seguito a 360 gradi per ogni malattia neurodegenerativa rara.
“Un cambio culturale e di paradigma del prendersi cura grazie a dei posti letto preziosi per permetterci di avviare un nuovo modello multidisciplinare. Un buon allenamento in vista della ricostruzione del padiglione”, apre Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl Bologna. Al centro della clinica, quindi, c’è il paziente. “Per curare le nostre malattie serve un’alleanza tra la comunità. Malattie che devono essere solo un attimo della nostra vita, da scaricare all’interno di questo luogo, che per noi fa la differenza”, racconta Alberto Fontana, presidente di Fondazione Serena. Le cliniche Nemo nascono 17 anni fa dal sostegno delle associazioni dei pazienti con malattie neuromuscolari e da allora hanno dato supporto a oltre 20mila famiglie. Ed è qui che Bologna si fa promotrice di una nuova esperienza dedicata alla salute partecipata e che garantisce la cura e il supporto ai cittadini più fragili, attraverso il loro coinvolgimento.
Insomma, per gli oltre 4.500 adulti e 500 pazienti in età evolutiva che soffrono, in Regione, di malattie neurodegenerative rare, a cui si aggiungono più di 600 casi di Sla, questa clinica è “un salto di qualità in cui faremo lavorare i medici tutti insieme, in unico luogo per non far girare il paziente per trovare delle terapie, ma in modo che trovi tutti i professionisti in un unico centro di ricerca”, afferma Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute. A servizio dei malati, ci saranno 15 professionisti (medici e operatori sanitari) che collaboreranno per rispondere in modo integrato ai bisogni complessi di cura dei pazienti con Sla, Sma, distrofie muscolari o sindromi atassiche, guidati da Rocco Liguori, direttore Clinica neurologica e responsabile del centro Nemo, Irccs Istituto scienze neurologiche di Bologna, che dichiara: “Un momento di apertura e integrazione che ci permetterà di attivare una nuova modalità assistenziale unica”. Favorito dalla nuova struttura “è lo studio dei meccanismi di malattia attraverso le più aggiornate conoscenze e le ultime tecnologie disponibili, che ci consentirà di implementare la valutazione dell'efficacia di trattamenti innovativi a cui potranno essere sottoposti in sicurezza singoli pazienti nelle fasi acute e croniche della malattia", sottolinea Raffaele Lodi, direttore scientifico Irccs Istituto scienze neurologiche di Bologna.
A monitorare la garanzia della qualità e dell'efficacia degli standard di cura è un comitato tecnico-scientifico. “Avere dei professionisti in grado di collaborare tra di loro e che sappiano costruire in poco tempo delle soluzioni rapide è per noi un grande traguardo. Molte persone si trovano in difficoltà ad avere un punto di riferimento, spero, dunque, che questo centro clinico possa risolvere questo problema”, dice Alice Greco, coordinatrice Consulta regionale delle malattie neuromuscolari. Presente all’appuntamento anche Luca Rizzo Nervo, assessore Welfare e salute del Comune: “Una bella giornata che mette al centro la persona in un'ottica di multidisciplinarità e integrazione delle competenze, e un nuovo progetto che rende Bologna ancora più inclusiva”.