DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Nuovi pronto soccorso a Bologna, dove e quando: il piano dell’Ausl

Si punta su Budrio e Vergato e alle case della comunità del Navile e di Casalecchio. L’assessore alla Salute: “Sono ottimista per il personale, avviato un interpello”

Paolo Bordon, dg dell'Ausl di Bologna

Bologna, 20 settembre 2023 – Prima presentazione dei Cau ai sindacati da parte dell’Ausl. I Centri assistenza in urgenza sono stati al centro della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di ieri.

"È iniziato il percorso – sottolinea Luca Rizzo Nervo, assessore comunale alla Salute – che proseguirà domani con la seduta della Ctssm a cui parteciperanno i sindaci, perché sarà con loro che verrà definita la programmazione per le aperture dei Cau. Le difficoltà per reperire il personale? L’Ausl ha avviato un interpello e io sono ottimista, sono convinto che si troveranno medici di continuità assistenziale disponibili, così ci sarà anche una prospettiva di rafforzamento per quel tipo di professione perché puntiamo a équipe multiprofessionali".

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Eppure la carenza dei camici bianchi resta sullo sfondo delle attivazioni dei centri.

"L’Ausl ha confermato che l’obiettivo per l’anno in corso è la realizzazione di quattro Cau – spiega Stefano Franceschelli, segretario generale Cisl Fp dell’area metropolitana – negli ospedali di Budrio e di Vergato, dove sono previste conversioni da Pronto soccorso, e nelle case della comunità del Navile e di Casalecchio. Il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, nel suo intervento ha evidenziato in particolare la difficoltà nel reperimento di medici di medicina d’emergenza urgenza per continuare a garantire le prestazioni attuali e la conseguente scelta di coinvolgere maggiormente medici della continuità territoriale nei Cau. Come Cisl Fp, evidenziando l’impossibilità di entrare nel merito, non avendo il nuovo documento a disposizione, abbiamo chiesto attenzione verso tutte le figure professionali coinvolte dal progetto e un impegno concreto per la valorizzazione e la formazione del personale. Come Cisl FP consideriamo l’incontro un primo passo, ma certamente non esaustivo".

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Per Vittorio Dalmastri, "come Fp Cgil medici e dirigenti Servizio sanitario nazionale, pensiamo ci sia veramente molto da lavorare. In particolare siamo preoccupati per l’aspetto formativo di questo progetto, che deve essere veloce, ma graduale e continuo. C’è anche bisogno urgente – precisa il segretario regionale Fp Cgil medici – di creare una concreta armonizzazione professionale, burocratica e tecnica tra la medicina territoriale e quella ospedaliera. Preoccupa anche il tema di tutto il personale sanitario che non risulta ancora essere adeguato. Il progetto non può prescindere da una campagna di assunzioni straordinaria".

Marco Pasquini, segretario generale Fp Cgil Bologna, aggiunge che "si è delineato un percorso che vedrà nel confronto di merito tra le parti la traduzione pratica della proposta di separazione dei percorsi di accesso dell’emergenza dall’urgenza, ma non abbiamo ancora il testo del documento".

Perplesso Massimo Romanelli, responsabile area dirigenza sanità metropolitana di Uil Fpl, perché "non ci sono stati chiariti i punti sui tempi di realizzazione dei Cau e con quale personale saranno attivati".