"Le strade adesso sono tutte riaperte, ma è stata una notte di paura: si sono allagate le abitazioni di un centinaio di famiglie e abbiamo evacuato due nuclei per un totale di otto persone, che sono adesso al Molino Rosso e poi si è aggiunta una persona oggi pomeriggio (ieri, per chi legge). Sono in piedi da 36 ore, ma siamo qui". Ha la voce stanca Claudio Franceschi, sindaco di Castel Guelfo, che ha appena fatto il punto della situazione del territorio, martoriato per la terza volta in poco tempo.
"L’acqua del Sillaro arrivava da tutti i versanti. Siamo di fronte a un cambiamento epocale delle precipitazioni ed è chiaro che il territorio va adattato con opere che possano sopportare questo enorme cambiamento climatico – sottolinea il primo cittadino –. Sul Sillaro doveva sicuramente essere fatto un taglio selettivo nella parte che è la terza volta che ci inonda, ma non sarebbe servito a salvarci: ci siamo allagati da est e da sud. Bisogna portare in fondo il progetto di piano speciale che prevede una grande cassa di espansione sotto Castel San Pietro. E dobbiamo farlo tutti insieme, per il nostro territorio". Molto critico Gianni Tonelli, consigliere comunale e capogruppo di ’Castel Guelfo fa squadra’: "Si è verificato quello che anche nell’ultimo Consiglio comunale avevo preannunciato. Basta un giorno di pioggia insistente per condannare all’allagamento molte zone. Questo è causato dall’incuria consapevole: non si è mosso nulla in due anni e bastavano poche ore per pulire quelle che potevano essere le insidie, salvo poi fare i lavori strutturali necessari. Ma negli ultimi trent’anni – prosegue – sono stati lasciati crescere nell’alveo del fiume alberi ad alto fusto e ci sono montagne di detriti. Ora lavorare con il fango e con la brutta stagione è molto difficile: quindi ci attendono altre sei mesi di indeterminatezza e paura".
Per quanto riguarda le altre zone, nell’Imolese, quelle più colpite sono state quelle di Casola Canina, Ladello, via Nuova, Via di Dozza. In zona Sillaro risultano allagate le vie: Scuole di Giardino, Muraglione, delle Case Nuove, della Buona Sera, via Ladello, via Malcantone, mentre sono stati chiusi tratti di strade. Le criticità maggiori sono verso la Bassa in prossimità del Sillaro, mentre la situazione del Santerno è in lento ma progressivo miglioramento.
A Medicina nella notte a causa della rottura dell’argine del Quaderna sono state evacuate numerose famiglie in via San Salvatore e via Olmo al confine con Budrio e Molinella. Evacuate anche le famiglie più vicine al ponte dell’Idice a Sant’Antonio e al ponte del Sillaro a Portonovo.
Strade chiuse e persone evacuate anche a Castel San Pietro, in particolare lungo l’asta del Sillaro. Mentre sulle colline della vallata del Santerno è già iniziata la conta degli smottamenti e delle frane. A Fontanelice uno smottamento sulla ’salita del cane’ riduce la carreggiata poco prima di Casa Galli dove, ieri, si riusciva a transitare senso alternato.
A Casalfiumanese chiusura di diverse strade, dal percorso alternativo al Guado del fiume nella via Macerato alla strada comunale, conosciuta come via dei Mercanti. A Borgo Tossignano grossi problemi con l’energia elettrica per almeno metà del territorio comunale.
Monica Raschi