Bologna, 8 aprile 2024 – Alla fine il lungo faccia a faccia tra il sindaco Matteo Lepore e i ‘ribelli’ del comitato che si oppone al progetto delle nuove scuole Besta ha dato i suoi frutti: dopo un incontro di due ore a Palazzo d’Accursio la via scelta è quella del dialogo. Il cantiere nel parco Don Bosco resterà temporaneamente fermo. Soluzione che ai giovani del presidio (video) sembra una vittoria. Il sindaco spiega: “Non è un passo indietro, il cantiere non potrebbe comunque andare avanti perché è presidiato e siccome abbiamo scelto la strada del dialogo, per ora non andrà avanti e non ci sarà uso della forza pubblico”.
FOCUS / Il prefetto: “Bene il dialogo, soluzione in tempi brevi”
La giornata è stata lunga: prima il presidio dei collettivi in piazza del Nettuno, ossia proprio sotto alle finestre dello studio del sindaco Matteo Lepore (video). Poi l’incontro tra il primo cittadino e i rappresentanti del comitato che si oppone al progetto. Dopo le fortissime tensioni dei giorni scorsi seguite all’arresto di un ragazzo, il cantiere – sempre presidiato dagli occupanti che stanno in casette sugli alberi – si è dunque fermato.
In serata sul caso delle scuole Besta è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che partecipava a un evento in città di FdI: “Intollerabile che ci siano 50 agenti in ospedale e 5 manifestanti”.
La diretta
"Voglio essere ottimista. L'ottimismo della volontà perché credo che a Bologna per una scuola pubblica dobbiamo lavorare assieme", dice Lepore, ribadendo che "per San Donato le Besta sono fondamentali" e bisogna evitare una "fuga" di iscrizioni.
Il Comune ha già conteggiato "diverse centinaia di migliaia di euro" di danni per lo stop. Però ora "la questione dell'ordine pubblico dobbiamo metterla da parte", afferma Lepore, perché per far ripartire i lavori "servirebbe la forza pubblica e questo è il contrario del dialogo".
Il Comitato "ha parlato di possibile compromesso e io mi fido del fatto che possiamo cercarlo insieme", aggiunge il sindaco. Sulla partecipazione "sicuramente si poteva fare di più e se qualcosa è mancata ci assumiamo la responsabilità ma diamo convinti che l'intervento riduce l'impatto sull'ambiente e sul parco", rimarca però Lepore.
"Le posizioni rimangono molto distanti, ma abbiamo proposto di lavorare a una sintesi tramite un dialogo, un tavolo del quale non abbiamo ancora una data perché il Comitato del No alle nuvole Besta deve prima riunirsi in assemblea per decidere se accettarlo - ha detto il sindaco Matteo Lepore alla fine del summit a Palazzo d'Accursio -. Un passo indietro da parte nostra? Il cantiere non potrebbe comunque andare avanti perché è presidiato, e siccome noi abbiamo scelto la strada del dialogo, per ora non andrà avanti e non ci sarà uso della forza pubblica".
Ancora da costruire il punto di caduta per trovare un accordo, tra le ipotesi quella di abbattere la vecchia scuola e ricostruirla senza consumare altro suolo. Ma il sindaco nicchia. "Mi auguro di trovare al più presto una soluzione, serve ai nostri bambini che non devono fuggire dalle Besta. E non possiamo perdere i 18 milioni di euro del Pnrr"
Alle 21.10 la delegazione finalmente esce tra gli applausi e le urla della folla. “Siamo su posizioni diverse - spezza subito la tensione Roberto Panzacchi, portavoce del Comitato -. I lavori sono sospesi (altre urla e applausi, ndr), perché finalmente è stato intavolato un dialogo. La pensiamo diversamente praticamente su tutto, ma il sindaco ha garantito che non ci saranno interventi della forza pubblica. L’immaginazione civica, di cui lui è stato assessore, ha portato a questo: dobbiamo immaginare molte cose e speriamo che vengano portate a termine. Ora valuteremo l’opportunità che abbiamo concordato, cioè instaurare un tavolo, e decidere quando ci si vedrà”. Quattro ore e passa di presidio, ma l’epilogo è tra i sorrisi dei manifestanti. Il grido riempie di nuovo piazza Maggiore: “Il Don Bosco non si tocca, lo difenderemo con la lotta”.
Si protrae l'incontro sul destino delle scuole Besta e del parco Don Bosco, che si sta svolgendo a Palazzo D'Accursio tra il sindaco Matteo Lepore e il Comitato Besta che si oppone al progetto.
Parla del caso delle scuole Besta anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Bologna per un'iniziativa elettorale organizzata da Fdi. Per il ministro la libertà di manifestazione del pensiero "è sacra. Ben vengano le manifestazioni. Ma non è tollerabile che dopo ogni corteo ci siano 50 agenti al Pronto soccorso e solo quattro o cinque manifestanti".
Per Nordio le manifestazioni "devono essere sempre fatte nel rispetto della legalità". In questo senso, per il ministro "le occupazioni abusive, i cortei non autorizzati, le manifestazioni con la gente che si copre il volto o gira con il casco e il manganello retrattile, sono illegali per principio e vanno sanzionate".
Poi, aggiunge Nordio, "chiaramente esiste anche il principio di proporzione. E una Polizia ben addestrata sa usare i mezzi che ha in maniera proporzionata". Però, mette in chiaro il ministro, "non è tollerabile che dopo ogni manifestazione ci siano 50 agenti che finiscono al Pronto soccorso e solo quattro o cinque manifestanti. Questo non è tollerabile".
L’incontro continua e il presidio sotto Palazzo d’Accursio anche. I manifestanti da più di 200 si sono ormai dimezzati, ma i presenti non mollano e continuano a cantare e urlare al microfono in attesa di vedere uscire la delegazione che ha incontrato il sindaco.
Daniele De Finis appena uscito dall'incontro in Metropoli, dichiara: "Abbiamo ribadito al sindaco le nostre posizioni, che le ha recepite. Bisogna trovare il modo di risolvere la situazione per arrivare alla costruzione della scuola, che non si discute. Si tratta di un progetto regolarmente approvato e discusso in modo partecipata. La resistenza è immotivata, soprattutto dal punto di vista ambientale".
E sull'ipotesi di ricostruzione: "Avrebbe costi elevatissimi, allontanandosi dagli obiettivi di riqualificazione", tra antisismica ed efficienza ambientale.
Una delegazione di una decina di persone è appena salita a Palazzo d'Accursio per incontrare - come da programma - il sindaco Matteo Lepore. Tra loro anche Gianni De Giuli e Roberto Panzacchi, i due portavoce del Comitato Besta.
A prendere parola è anche una bambina, che vicino a sé custodisce delle piantine: “Come faranno gli animali del parco?”, si chiede, tra gli applausi dei presenti. E ancora cori, fumogeni, qualcuno tiene in mano addirittura un ramo con un cartello: “Sono un ramo di un albero abbattuto alle Besta”. Il presidio continua.
I manifestanti, meno di 200 persone, si sono spostati davanti all’ingresso del Comune. “Il Don Bosco resiste a cemento, sgombero e violenze poliziesche”, sventola lo striscione del Comitato Besta. E ancora: “Bologna è rossa di vergogna, fermiamo l’asse Lepore-Piantedosi”. Tutto intorno, almeno un centinaio i membri delle forza dell’ordine. Il presidio è stato lanciato insieme con Potere al Popolo, ma sono presenti anche altre bandiere, da quella dei No Passante a quelle dei collettivi come ‘Cambiare rotta’. “Arriviamo qui dopo una settimana di resistenza che ha difeso il parco Don Bosco - urla al megafono un manifestante -. Una resistenza iniziata da mesi per dire basta a questo modello di sviluppo”. Nel mirino infatti finisce anche il tram e, più in generale, l’abbattimento di alberi e polmoni verdi, come “successo a Rastignano”, grida la voce al megafono.
Un centinaio di persone si sono radunate davanti a Salaborsa per il presidio a sostegno della protesta sulle nuove scuole Besta che, da giorni, monopolizza il dibattito in città. Amplificatori con la musica, bandiere da sventolare, striscioni: sono soprattutto ragazzi giovani, liceali o appena usciti dalle superiori, quelli fissi a due passi dal Nettuno. Ma ci sono anche manifestanti più in là con l’età. Alle 18,30, nei saloni di Palazzo d’Accursio, è previsto l’incontro tra il sindaco Matteo Lepore e il Comitato Besta, che continua a chiedere la sospensione del progetto e il salvataggio degli alberi del parco Don Bosco. Tantissimi gli agenti delle forze dell’ordine schierati in piazza: polizia, Digos, carabinieri.