REDAZIONE BOLOGNA

Azione di CasaPound contro l’Acer

Affissi dai militanti decine di manifesti vicino alla sede dell’ente e del Comune Nei volantini uno scheletro e la scritta: “Aspettava la risposta per avere una casa"

I manifesti affissi da CasaPound

I manifesti affissi da CasaPound

Bologna, 29 luglio 2016 - Uno scheletro con una scritta accanto: «Aspettava la risposta dall’Acer per avere una casa», «Aspettava di poter tornare nel suo alloggio popolare occupato da abusivi», «Aspettava che ristrutturassero la casa popolare inagibile». Una «provocazione», la definiscono i militanti di CasaPound Italia, che in una nota ‘rivendicano’ l’affissione di decine di manifesti vicino alla sede dell’Acer e del Comune.

«Abbiamo voluto rappresentare la disperazione di tutti gli italiani che hanno a che fare col Comune e con l’Acer nel delicato problema dell’emergenza abitativa - spiega nel suo comunicato CasaPound Italia –. L’Acer, ente al quale il comune di Bologna ha affidato la gestione dell’edilizia pubblica residenziale, ha provocato, direttamente o indirettamente, troppe difficoltà ai cittadini: impossibilità di ricevere risposte via Pec per l’assegnazione degli alloggi popolari, motivo per il quale in tanti hanno perso diritto ad avere una casa, occupazione abusiva di case popolari assegnate, ritardi nella manutenzione degli alloggi, solo per citarne alcuni».

«Siamo convinti - conclude la nota - che questa giunta, col riconfermato sindaco Merola, debba per prima cosa pensare ai suoi cittadini in emergenza abitativa. Le sistemazioni da poco annunciate per i rom del campo di via Erbosa devono necessariamente aspettare. La precedenza, in primo luogo per la casa, deve essere data agli italiani».