Casalecchio dedica una piazza a Pannuti

Per ricordare il fondatore dell’Ant, morto sei anni fa, verrà svelata una targa nello spazio a lato della Casa della Comunità

Casalecchio dedica una piazza a Pannuti

Per ricordare il fondatore dell’Ant, morto sei anni fa, verrà svelata una targa nello spazio a lato della Casa della Comunità

Casalecchio rende omaggio a Franco Pannuti, il famoso medico oncologo bolognese fondatore dell’Ant, intitolandogli una piazza di fianco alla Casa della Comunità . La cerimonia avverrà domani dalle 10,30 in poi, in apertura della Festa degli Angeli che, ormai da alcuni anni, all’inizio dell’autunno si tiene nell’area polivalente del parco Rodari dove, con dimostrazioni e attività per grandi e piccini, il Comune rende omaggio a Carabinieri ed Esercito, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, Associazione Nazionale Alpini e Associazione nazionale Pubbliche Assistenze.

La targa con cui verrà intitolata la piazza a Pannuti sarà collocata da Matteo Ruggeri, sindaco di Casalecchio, e dal suo vice Paolo Nanni. Alla cerimonia saranno presenti Paola Mazza, vedova di Pannuti, la figlia Raffaella che ha raccolto il testimone del padre alla guida della Fondazione Ant, altri famigliari e tanti volontari e amici del famoso oncologo scomparso sei anni fa . "Mio padre – racconta Raffaella Pannuti – venne ad abitare a Casalecchio nel 1970. Nel 1978 dette vita all’Ant con un preciso obiettivo: assistere con le cure palliative i malati terminali di tumore. A casa propria, nello stesso posto in cui vivevano. Gratuitamente. Il primo malato fu nonno Bertino, il padre di mia madre. Era il 1984. Dall’anno successivo l’associazione Ant prese ad operare su largo raggio". Quanti volontari aveva? "Erano 12 – risponde Raffaella Pannuti – ma, oltre a mio padre, nessuno di questi era un medico". Ed oggi? "L’Ant di oggi – elenca – conta 170 delegazioni in 11 regioni d’Italia. È stato stimato in 160mila il numero dei malati assistiti gratuitamente dall’Ant e, ormai, da tanto personale specializzato. E come l’idea dell’Eubiosia (dal greco: vita in dignità) che mio padre aveva concepito sulla riva sinistra del Reno, anche il fulcro di tutte le attività dell’Ant è stata sempre Casalecchio. Con l’intitolazione di questa piazza a mio padre si chiude un cerchio. Erano nato vicino al più grande centro di cura di Bologna e, ora, una piazza porta il suo nome a due passi del più grande centro di cure delle vallate del Reno, Lavino e Samoggia"

Nicodemo Mele