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Cartelle esattoriali: il salasso La multa da pagare è di zero euro "Ma con la notifica diventa di 40"

La denuncia del farmacista del Sacro Cuore, Paolo Penazzi: "Come vengono calcolate queste spese?". E 0,27 centesimi di mancata Tari del 2017, oggi si sono trasformati in oltre 26 euro. "Mi scappa da ridere"

Due multe irrisorie finite nel dimenticatoio, poi lievitate nel corso degli anni tanto da passare da pochissimi centesimi a decine e decine di euro. E’ un episodio singolare quello che racconta Paolo Penazzi, titolare della nota farmacia del Sacro Cuore di via Matteotti, alle porte della Bolognina. Un episodio singolare che solleva dubbi e perplessità non tanto per l’ammontare delle sanzioni, che presentano comunque un costo sostenibile, quanto per la dinamica. "Si tratta di due documenti di riscossione, uno relativo alla mia farmacia e uno personale – spiega Penazzi –. Il primo riguarda la Tari, la tassa dei rifiuti, con un importo di appena 27 centesimi mai pagato che risale al 2017 e che oggi, tra spese di notifica e costi per l’attività di riscossione, è diventato di oltre 26 euro. L’altro, invece, è ancora più curioso e misterioso: con ogni probabilità una multa per infrazione del codice della strada, ma nell’importo c’è scritto chiaramente zero centesimi. Il fatto risale al 2018 e oggi, tra notifiche e riscossione, il conto che mi viene presentato è di 40 euro. Come possono zero centesimi essere diventati 40 euro?". Penazzi conferma di provare un misto tra incredulità e amarezza. "Appena ho letto i verbali sono rimasto sorpreso – prosegue –. Ho pensato a un conguaglio, a qualcosa che non avevo versato, a una multa non pagata. Eppure non mi spiego come sia possibile leggere oggi queste cifre, mi scappa da ridere".

Penazzi riesce a ricorrere senza problemi all’ironia per evitare di innervosirsi di fronte a quelle multe così inaspettate, ma lancia anche l’allarme: "Sarebbe curioso capire come vengono calcolate queste sanzioni, se in automatico o con qualche persona fisica che se ne occupa: cosa avrà pensato, in questo caso, quando ha letto la cifra di 27 centesimi? E, soprattutto, sarebbe interessante capire se sia successo anche ad altri, cioè se sia un fenomeno diffuso e sistematico o magari un errore saltuario".

"Penso ci sia anche la necessità di fissare un tetto per cui, quando si parla di pochi centesimi, non si debba andare in moratoria – chiude il titolare della farmacia –. E’ davvero un’assurdità che una persona colpevole di non aver pagato 0,27 euro si trovi oggi una parcella di quasi 27 euro. Invito tutti quelli che si sono trovati in una situazione simile a farsi avanti, perché se il sistema funziona davvero così, sono sicuro che il mio non sia un episodio isolato". Il Comune, con molta probabilità, si adopererà per le verifiche del caso.

Francesco Moroni