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Carpi, donna muore a 82 anni: "I suoi organi hanno salvato due vite"

Il prelievo di reni e fegato ha consentito interventi decisivi. Il medico: "Limiti di età per cuore, polmoni e pancreas"

Il prelievo di reni e fegato ha consentito interventi decisivi. Il medico: "Limiti di età per cuore, polmoni e pancreas"

Il prelievo di reni e fegato ha consentito interventi decisivi. Il medico: "Limiti di età per cuore, polmoni e pancreas"

di Maria Silvia Cabri

CARPI (Modena)

Dottoressa Enrica Becchi, avete eseguito un prelievo di più organi da una donna di 82 anni. È un evento eccezionale?

"Certo l’età colpisce, e la stessa famiglia è rimasta un po’ ‘sconcertata’ quando abbiamo ventilato la possibilità della donazione. Ma sul punto ci sono ‘preconcetti’ da superare. Per alcuni organi, come polmoni, cuore, pancreas, ci sono limiti di età più stringenti, massimo 70 anni. Limite che sale a 75 anni per i tessuti e 80 anni per le cornee. Ma per il fegato e i reni non esistono limiti di età e possono benissimo essere donati anche dopo gli 80 anni. Ovviamente se le condizioni cliniche della persona lo consentono".

Era già capitato?

"Sì, in passato era successo anche a Carpi. sicuramente è un evento che colpisce: se la donazione di organi è già di per sé un gesto nobile che tocca la sensibilità di tutti, ancora di più lo è quando proviene da un anziano".

Come si presentava la signora al suo arrivo al Ramazzini?

"La donna è arrivata da noi al Ramazzini con una emorragia cerebrale: un evento acuto che si è innestato improvvisamente su una condizione di salute. Purtroppo, il quadro clinico non lasciava speranze di sopravvivenza".

Quali sono stati i vostri passi? "Abbiamo parlato con la figlia e il marito della donna, con molta trasparenza, evidenziando la possibilità di una donazione di organi. Come detto, loro per primi inizialmente sono rimasti un po’ ‘perplessi’ vista l’età della congiunta, poi abbiamo spiegato che non esistevano limiti di età per quei due organi".

Così, avete dato inizio all’iter…

"La signora non aveva lasciato espressamente indicazioni sulla donazione, ma parlando con il marito e la figlia, si è riusciti a ricostruire quella che sarebbe stata la sua volontà, visto che per tutta la vita è stata una donna molto attenta verso il prossimo. Una volta acquisito il consenso della famiglia, ha preso il via l’iter di prelievo degli organi, dopo aver svolto tutti gli accertamenti radiologici (Tac), laboratoristici e clinici per verificarne la corretta funzionalità e il fatto che fossero organi assolutamente sicuri per i riceventi".

Il messaggio di questa storia?

"Che anche questa la grande forza della donazione: trasformare il lutto per un caro deceduto in una possibilità di vita per altre persone, sconosciute. La collaborazione tra i professionisti sanitari ha fatto il resto: per questo continueremo a impegnarci per ampliare la potenzialità donativa e accrescere la rete del Procurement".