REDAZIONE BOLOGNA

Caritas, Antoniano e Valdesi "Offriamo case alle famiglie"

Con il progetto ’Toc Toc’ le associazioni cercano di rispondere all’emergenza "Tanti nuclei non riescono ad accedere nemmeno all’edilizia pubblica".

Caritas, Antoniano e Valdesi "Offriamo case alle famiglie"

Per provare ad attenuare l’emergenza casa a Bologna uniscono le forze Caritas, Antoniano e Valdesi. E’ il progetto ’Toc Toc’, rivolto ai nuclei familiari che non riescono a entrare nelle graduatorie per l’alloggio pubblico e che hanno difficoltà ad accedere al mercato privato. Le statistiche dicono che a Bologna le persone senza fissa dimora a gennaio erano 1.078, erano 1.005. Non sempre si tratta di persone disoccupate, anzi il 44% di loro ha un lavoro saltuario o a termine e questa situazione precaria li posiziona in una sorta di limbo guadagnando troppo per poter accedere agli alloggi assegnati con graduatoria pubblica e poco per rivolgersi al mercato privato.

"È sempre crescente – spiega don Matteo Prosperini, il direttore della Caritas diocesana – il numero delle persone che chiedono un’abitazione ai nostri Centri. Pensiamo che la situazione richieda un ragionamento comune sulle soluzioni: il percorso di coprogettazione con Antoniano e Diaconia Valdese, soggetti con ispirazioni diverse accomunati dall’impegno verso chi vive difficoltà, è il segno che si può perseguire un obiettivo comune". Il progetto ha l’ambizione di tendere una mano anche chi sta facendo fatica a pagare l’affitto. Anche in questo caso le rilevazioni descrivono un orizzonte a tinte grigie: a ottobre erano 10.972 gli inquilini in difficoltà, mentre a gennaio erano 11.207. "C’è da fare ancora molto – evidenzia fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano – visti i dati allarmanti che riguardano la città di Bologna nell’ambito abitativo. Per questo abbiamo deciso di mettere a sistema le nostre competenze e il nostro impegno, aggiungendo l’elemento della collaborazione per uniformare gli interventi e condividere risorse immobiliari, umane ed economiche, in una logica di corresponsabilità". Il meccanismo con cui si può accedere a questo progetto è molto semplice, basta rivolgersi a un centro d’ascolto delle tre realtà che hanno costruito il progetto e poi sarà un gruppo di lavoro a definire i beneficiari delle diverse soluzioni. "Questa collaborazione interreligiosa messa in atto sul territorio di Bologna – sottolinea Loretta Malan, direttrice dell’Area Servizi e inclusione della Diaconia Valdese – è il messaggio che insieme possiamo fare di più per non lasciare indietro nessuno. Cerchiamo di offrire a tutti e a tutte uno spazio di ascolto attivo, supporto e orientamento ai servizi territoriali e alle pratiche amministrative necessarie ad effettuare la domanda di alloggi di edilizia residenziale pubblica".

Ci sono già due appartamenti disponibili e che possono essere impiegati almeno temporaneamente, anche se il vero obiettivo è quello di fornire soluzioni definitive.

Massimo Selleri