Bologna, 28 dicembre 2021 - Giovanni Trombetti, presidente di Bologna Welcome e vice-presidente Federalberghi, quali previsioni sul fronte dell’accoglienza e delle prenotazioni negli hotel per il 31 dicembre? "Partiamo dal fatto che c’è poco turismo e soprattutto di prossimità, quindi italiano. Il turismo straniero non c’è. I dati che abbiamo parlano di minori prenotazioni del solito e per le prenotazioni tutto però può ancora cambiare perché tutto è ancora cancellabile. Molti alberghi hanno fatto delle prenotazioni cancellabili fino a 48 ore prima. Chi si è assicurato una buona tariffa o una tariffa peggiore, ha comunque la possibilità di disdire senza penali".
Capodanno: le restrizioni covid per feste e viaggi
Effetto dell’annullamento del Capodanno in piazza? "Se Bologna ha un’offerta culturale attrattiva e attraente, dall’altra parte, però, a livello di divertimento, come tutte le altre destinazioni, abbiamo ben poco da offrire perché il centro storico la sera di Capodanno è chiuso, le discoteche sono chiuse e io mi domando, al di là della possibilità di venire a mangiare nei nostri ottimi ristoranti, quali altri motivi ci possono essere. Immagino che chi ha pensato di passare qui qualche giorno in tranquillità purtroppo ha cambiato idea o lo farà, visto il tam tam mediatico su radio e tv su cui però non posso chiaramente fare affermazioni, non essendo un immunologo. Ma dispiace perché ci siamo organizzati in tutte le varie associazioni per far sì che sul nostro territorio un turista riesca a trovare varie offerte culturali adeguate. Penso ad esempio alla mostra del Canova alla Pinacoteca Nazionale".
Tampone rapido e fai da te: uno su due è un falso negativo
La cultura a Capodanno non attrae quanto il divertimento a livello turistico. "Gli altri anni il Capodanno andava a braccetto con cultura e divertimento, quest’anno no, perché qualsiasi forma di divertimento aggregativa è allontanata". Quando è stato annullato il Capodanno a metà dicembre, ci sono state immediatamente conseguenze? "Fino al 25/26 di novembre le cose andavano abbastanza bene, da quelle date si è fermato completamente il mercato. Dal 6 dicembre sono iniziate ad arrivare le cancellazioni che si sono fatte sentire maggiormente nel periodo che andava dal 16 al 20 dicembre. Fino ad attendere poi il decreto del 23 dicembre che non ha cambiato molto, se non il ‘sentiment’ che è stato ribaltato. Una ripercussione assolutamente negativa su tutto il nostro territorio. Ci preoccupa il futuro, il mese di gennaio, e auspichiamo un sostegno per il nostro comparto. Faccio riferimento ad ammortizzatori sociali, a cancellazione di Imu e Tari. Spero nell’attenzione sì del governo, ma anche dell’amministrazione comunale".