di Paolo Rosato
E’ tornato in funzione il People Mover, sia pure con una sola navetta. E’ servita un’ispezione notturna, dopo le polemiche politiche di ieri su un servizio ancora al palo, per dare un’accelerata e quindi una risvegliata a un’infrastruttura che sembrava addormentata fino a data da destinarsi. E invece da ieri una delle tre navette ha ripreso a circolare, in attesa che per le altre due arrivino le ultime carte. Due gli ordini di problemi. Da una parte le autorizzazioni per i due treni ancora fermi, dall’altra le criticità della struttura: giunti di scambio che si muovono troppo, ruote che fumano o che slittano con la pioggia, pezzi che a basse temperature vanno in tilt. Domani il puzzle proverà a ricomporli il tavolo urgente convocato in Regione, mentre due giorni fa il sindaco Lepore ha convocato per chiarimenti Tper, e nei prossimi giorni vedrà anche Marconi Express. Sui problemi del Mover è stata aperta un’istruttoria, a breve Palazzo d’Accursio deciderà quali azioni intraprendere. Sembra oggi lontano un drastico ritiro della concessione, ma il tema economico (Il Comune deve già elargire 1 milione e mezzo per i mancati incassi) sarà centrale (penali?).
People Mover Bologna: tutto quello che non funziona
"Il servizio del Marconi Express è stato riattivato – così recitava ieri la nota della società –. L’esito degli accertamenti è stato positivo, una navetta è in servizio". I monitoraggi e le manutenzioni, precisava la società, "proseguiranno nei prossimi giorni al di fuori dell’orario di esercizio, senza interrompere il servizio. Parallelamente è allo studio un piano di intervento per risolvere definitivamente le anomalie rilevate ad alcuni giunti. Come già comunicato, si è in attesa di poter riattivare anche gli altri due mezzi che sono stati sottoposti nelle ultime settimane ad alcune manutenzioni. In tutte le giornate di interruzione o di servizio con una sola navetta – ha precisato infine ‘Mex’ scusandosi per i disagi – sono attivati mezzi sostitutivi o integrativi su gomma, che coprono il percorso aeroporto-Lazzaretto-via de’ Carracci e in cui si viaggia nello stesso orario e con gli stessi titoli" del ‘Mex’.
Proprio il costo dei titoli sostitutivi è stato al centro del dibattito politico, e sul tema Uil Trasporti chiede di vederci chiaro. "Ci sembra chiaro, visti i continui disagi per l’utenza, che qui siamo davanti a carenze strutturali dell’infrastruttura, per i quali i privati a suo tempo hanno sviluppato un certo tipo di investimento – spiega Max Colonna di Uil Trasporti –. Ci auguriamo si trovi una soluzione al più presto alle criticità. Un’opera che dal punto di vista concettuale mi convince molto, un collegamento importante tra l’aeroporto e la stazione. Ma bisogna spiegare ai cittadini perché funziona a singhiozzo. E siamo molto perplessi sul costo di una corsa sostitutiva in bus che sia identico a quello del Mover, deve esserci una riflessione". Secondo le indiscrezioni, il nervosismo che serpeggia tra le varie parti in causa – coinvolti come detto il Comune, aeroporto, Tper e Regione – pare verta soprattutto sul tipo di infrastruttura approntata dal costruttore (gli svizzeri di Intamin, società leader mondiale per infrastrutture nei parchi di divertimento). Il problema, mormorano alcuni, sarebbe a valle di tutto.