NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Caos e guerriglia a Bologna: così gli stranieri di seconda generazione hanno ‘preso’ la piazza

Ruolo di primo piano per gli anarchici: due denunciati. Feriti undici operatori. Digos e carabinieri sono al lavoro per identificare gli autori del disastro

Bologna, 13 gennaio 2025 – La guerra incominciò con le spinte. Anzi, con i petardi, lanciati da un gruppetto di ’maranza’ contro esponenti di Cua, Plat e degli studenti medi, appena arrivati in piazza San Francesco per il presidio organizzato per chiedere giustizia per Ramy Elgaml, il diciannovenne morto a Milano in un incidente in scooter al termine di un inseguimento dei carabinieri. In realtà, non c’è stato alcun intervento in memoria del ragazzo, non c’è stata alcuna marcia per lui. Non ce n’è stato il tempo. Perché una cinquantina di ragazzini, molto giovani, sui 15 o 16 anni, che non facevano parte dei collettivi, ma magari amici o compagni di scuola di attivisti, ha strappato lo striscione che era stato affisso al portone della chiesa ed è partito in corteo, al grido di “Adesso facciamo casino”.

La polizia ha fermato due ragazzi nel corso dei disordini di sabato sera: entrambi sono stati denunciati. Sono volti noti legati agli scontri delle Besta
La polizia ha fermato due ragazzi nel corso dei disordini di sabato sera: entrambi sono stati denunciati. Sono volti noti legati agli scontri delle Besta

E casino è stato. Iniziato lanciando di tutto prima contro le mura del vicino commissariato Due Torri San Francesco; poi contro le forze dell’ordine. Una guerriglia fatta di mattoni, bombe carta, bottiglie di vetro e qualunque cosa sia capitata in mano ai ragazzi. A cui, subito dopo, si sono uniti gli anarchici (infiltratisi come al solito quando c’è sentore di scontri) mentre i collettivi, che avrebbero voluto davvero ricordare il giovane morto, hanno perso la piazza, finita in balia dei facinorosi. Molti esponenti dell’ex Xm24 e di Infestazioni, diversi volti già visti nei disordini al parco don Bosco: sarebbero stati loro, con il sostegno numerico dei ragazzini, molti dei quali ‘maranza’, a erigere le barricate, a dare alle fiamme i cassonetti (Hera ne ha contati venti da buttare), a distruggere cantieri per appropriarsi di tubi di ferro e bastoni.

I cassonetti dati alle fiamme in piazza Verdi dai facinorosi
I cassonetti dati alle fiamme in piazza Verdi dai facinorosi

In una sorta di rincorsa continua, fatta di scontri con le forze dell’ordine e fughe, il gruppo ha vandalizzato vetrine di banche e negozi (due sedi Unicredit, in piazza Galvani e via Rizzoli, e la boutique di Vuitton in Galleria Cavour) e coperto di scritte tutte le strade battute, tra cui via de’ Gombruti, dove si trova la sinagoga e dove sono state vergate frasi per Ramy e per la Palestina libera. Qui sono stati devastati i cantieri presenti, travolto e buttato a terra un bagno chimico, imbrattate le mura di palazzo Belloni. La stessa sorte è toccata a via D’Azeglio, dove il Gran Bar è stato travolto dall’orda inferocita. Il delirio si è arrestato in zona universitaria. Non prima, però, che il gruppo assaltasse il cantiere del Teatro Comunale e accendesse un rogo, alimentando il fuoco anche con delle Mobike, che sono esplose nel clima di terrore generale. Erano quasi le 2 del mattino. I vigili del fuoco, per spegnere le fiamme, hanno dovuto attendere di essere scortati da Reparto mobile e Battaglione.

Anarchici e ragazzini hanno sfogato la loro rabbia sulla città, mettendola a ferro e fuoco, sfondando cantieri, lanciando sedie e tavolini e dando fuoco a cassonetti e bidoni
Anarchici e ragazzini hanno sfogato la loro rabbia sulla città, mettendola a ferro e fuoco, sfondando cantieri, lanciando sedie e tavolini e dando fuoco a cassonetti e bidoni

Alla fine, un carabiniere del Reggimento e dieci poliziotti sono rimasti feriti: di questi, uno ha perso un dente, dopo essere stato colpito al volto con un tavolino lanciato dai facinorosi. La polizia ha fermato due ragazzi, poi denunciati e rilasciati: si tratta di un ventitreenne e un trentenne, che fanno parte dei gruppi che hanno animato gli scontri contro il taglio degli alberi alle Besta. Rispondono entrambi di resistenza a pubblico ufficiale, omesso preavviso di manifestazione e travisamento; il più giovane anche di porto di oggetti atti a offendere aggravato.

Il presidio per Ramy in Piazza San Francesco è degenerato in in scontri in centro
Il presidio per Ramy in Piazza San Francesco è degenerato in in scontri in centro

Adesso Digos della polizia e Nucleo informativo dei carabinieri stanno lavorando per identificare i partecipanti alla guerriglia bolognese: un lavoro che si annuncia lungo, anche perché molti dei partecipanti alle violenze erano volti nuovi alle forze dell’ordine. Altri invece, malgrado i travisamenti (erano arrivati in piazza San Francesco già con passamontagna, sciarpe e cappucci a coprire il volto), sono stati individuati. Si tratta di una ventina di volti noti, a cui si aggiungeranno presto altri nomi, appena agenti e militari avranno finito di analizzare video e fotografie dell’altra sera. Perché questo disastro non rimanga impunito.