L’ex Sardina Mattia Santori fa infuriare la Liguria. Aprono le danze i leghisti genovesi, ma poi c’è pure il governatore Giovanni Toti, che gli manda un messaggio via X (l’ex Twitter): "Io, fossi in voi, mangerei più pesto e mi farei meno canne. Vedrete che i vostri ragionamenti saranno più lucidi". Parole che arrivano dopo che lunedì scorso Santori, consigliere del Pd, ha portato in aula a Bologna un vasetto di infiorescenze di Cbd e un vasetto di pesto per protestare contro la decisione del governo di imporre, dal prossimo 22 settembre, l’obbligo di prescrizione medica per l’acquisto e il consumo orale del cannabidiolo.
Una provocazione che ha fatto infuriare l’assessore al Commercio di Genova, Paolo Bordilli, pronto a chiedere il danno di immagine: "Il pesto è un’eccellenza di Genova e di tutta la Liguria. Le nostre aziende rischiano di subire un danno economico per le dichiarazioni insensate dell’esponente dem. Si vergogni e chieda subito scusa".
Ma non solo. Perché la polemica, tra sfottò e ironie social, è arrivata fino al Parlamento europeo con un commento del capodelegazione della Lega Marco Campomenosi secondo cui "il sindaco di Bologna deve dissociarsi dalle bizzarre dichiarazioni di Santori". L’ex Sardina replica in un video su Instagram: "Vorrei rassicurare i genovesi e i liguri. Mattia Santori non ha mai attaccato il pesto. Siete tutti vittime di una chiara strategia che tende a screditare un messaggio politico solo perché scomodo o, forse, perché è più facile dire che Mattia Santori attacca il pesto ed è un anti patriota, piuttosto che capire nel profondo il mio messaggio".
Quello andato in scena oggi (ieri, ndr), secondo il dem, è "un dibattito paranormale di chi non ha risposta da dare. Il mio messaggio è che amo talmente tanto il made in Italy che sto conducendo una battaglia per difendere il Cbd, sostanza che non ha nessun effetto psicotropo e che non si può equiparare alle droghe, altrimenti sarebbe come dire che salvia o basilico sono sostanze psicotrope".
Il timore di Santori è che si tratti "solo di un primo passaggio per un attacco più ampio". Inoltre, sottolinea l’ex Sardina, "l’Oms e la Corte di giustizia europea certificano che il Cbd non produce dipendenza e non crea danno alla salute. Si vuol far passare per droga una cosa che droga non è". Insomma, Santori non molla. E il prossimo passo sarà portare in visita i consiglieri comunali a uno stabilimento per la produzione di cannabis alle Roveri. Rincara gli attacchi, il capogruppo di FdI, Stefano Cavedagna: "Per Santori la cannabis è come il pesto o un altro cibo? Allora si mangi un vasetto di nutella".
ros.carb.