Il Canale Reno è ancora in piena emergenza. Lo testimonia l’aggiornamento di Canali di Bologna, l’aggregazione che unisce i Consorzi Canali di Reno e Savena, sui lavori sotterranei che stanno interessando la zona della griglia di via Sacco Vanzetti. Si tratta del punto dove il canale si interra. Dopo avere attraversato il parchetto intitolato a Giacomo Bulgarelli, e dopo uno sgrigliatore, il canale si inabissa nella terra sotto la città. Il 19 ottobre, il Canale di Reno era vuoto. Come sempre, in questo periodo dell’anno, viene privato dell’acqua per svolgere la manutenzione ordinaria. Ma, vista l’allerta meteo rossa, sarebbe stato svuotato comunque, proprio per essere pronto ad accogliere "i grandi apporti idrici dei rii collinari", spiegano i tecnici di Canali di Bologna.
Ma purtroppo neanche questa misura, che ha salvato Bologna centinaia di volte, è stata sufficiente: il canale Reno "ha dovuto affrontare un volume d’acqua doppio rispetto a quello del maggio 2023. Questo ha causato il superamento della capacità del reticolo, con il canale che non è riuscito a contenere l’acqua".
"Il reticolo – prosegue Canali di Bologna – ha subito gravi danni, con frane e accumuli di fango e detriti". Il punto critico è stato sotto agli ‘stradoni’: via Tolmino e via Sabotino. Qui il torrente Ravone incrocia il canale Reno: cioè viaggiano l’uno (il Ravone) sopra l’altro (Reno). L’enorme massa d’acqua, detriti e fango del Ravone è tracimata nel canale sottostante. Dal giorno seguente, il canale Reno è ‘murato’ dal fango, misto a ghiaia e detriti vari, che si è seccato, diventando duro come il cemento. Ne consegue che il canale Reno è e resterà impraticabile ancora a lungo: prima va ripulito e svuotato, poi andranno valutati danni strutturali. E questo è un grave problema: il canale Reno è il ‘bacino’ di emergenza di Bologna.
"L’intervento, complesso e delicato, prevede il riempimento e lo smaltimento di circa 250-300 camion di materiale – conclude l’aggregazione dei consorzi –. L’obiettivo è ripristinare il canale in tempi brevi, per garantire la sicurezza idraulica e la piena funzionalità del sistema idrico".
Erica Zambonelli