Una passeggiata per scoprire o riscoprire la città delle Due Torri è organizzata questa domenica, alle 16, con partenza da piazza Nettuno. I partecipanti a questo ’trekking urbano’, a cura della storica Cinzia Venturoli, andranno alla ricerca della memoria del ’900.
"L’idea è di mostrare come la storia ha lasciato un segno – spiega Venturoli –. Molto spesso la storia è vista come una cosa lontana. Andando cercare, invece i luoghi in cui sono accaduti gli eventi, possiamo ricostruire, in qualche modo, sia gli avvenimenti ma anche il passato della città", racconta la professoressa, prima di citare Francesco Guccini: "’Bologna sa stare in piedi per quanto colpita’. In effetti tanti fatti hanno colpito gravemente la città, ma la gente ha fatto fronte comune. Come ad esempio la strage alla stazione del 2 agosto 1980, la Resistenza o l’uccisione di Francesco Lorusso nel ’77". Durante il ricco percorso, la guida spera coinvolgere vecchi e nuovi cittadini, "perché la memoria del capoluogo viene inserita nella storia della memoria contemporanea".
La camminata gratuita è il primo appuntamento della quarta edizione della rassegna di teatro e racconti storici Stra ’900 ER, intitolata ’Donne, Arte e Solidarietà’. Iniziativa dell’associazione Youkali Aps, l’obiettivo è "valorizzare delle storie del ’900 poco conosciute, o anche dimenticate, di uomini e donne (che sono tante) ignorati dalla grande storia", precisa Simona Sagone, presidente dell’organizzazione.
La rassegna di spettacoli inizierà poi il 7 novembre, al Teatro Laura Betti, con la rappresentazione sulla ’Potentissima signora Laura Betti’, attraverso i testi scritti per lei da diversi artisti. Un secondo trekking culturale si terrà il sabato 9 novembre alle 16, da piazza San Francesco, con la giornalista Laura Branca, per "riscoprire le bellezze della Bologna del ’900". Poi, il 17 novembre, Adriana Lodi sarà celebrata sul palco del Auditorium Bacchelli, alle 17. La rassegna avrà una tappa anche a Modena il 7 dicembre alla Casa delle donne con la prima di ’Compagna Bice’, dedicata a Beatrice Ligabue.
Arthur Duquesne