La Fiera promuove la realizzazione di un distretto della notte. A patto che si tratti di un progetto di qualità e non un ripiego. Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere (nella foto), risponde sulla proposta di investimento nel Parco Nord del Comune. "Di questo progetto abbiamo visto solo le dichiarazioni. Se vuoi davvero spostare i giovani dal più bel centro medioevale d’Europa a un quartiere periferico, deve essere un bel quartiere periferico, non un capannone dipinto di nero". "Bisogna far le cose prendendosi il tempo per farle bene – sollecita il presidente –. D’ora in avanti possiamo fare solo progetti di qualità, i ripieghi ormai lasciano il tempo che trovano". Calzolari chiede che BolognaFiere sia coinvolta nella definizione dei progetti di sviluppo per le aree a Nord dell’expo: "Abbiamo bisogno di stare dentro un disegno. O la Fiera è una parte pulsante della città o è solo la coda in tangenziale quando c’è Eima. La Fiera sta dentro un quadrante che il Comune sembra orientato a considerare l’area più importante per la crescita della città nel futuro, indirizzando lì una parte consistente delle risorse del Pnrr". "Bisogna provare a essere altrettanto dinamici: al di là delle risorse del Pnrr fini a se stesse, possiamo essere coprotagonisti del rilancio della città" esorta Calzolari, ricordando inoltre che in quella porzione di città c’è un problema di collegamenti pubblici.
E se il distretto della notte è ancora solo sulla carta, quello del cinema è già realtà, con gli ex capannoni di Bologna Servizi trasformati in studi cinematografici. "Dopo i sequel 2 e 3 di Diabolik dei Manetti Bros, dovrebbe arrivare Rai fiction per una serie importante", conferma il direttore generale della Fiera, Antonio Bruzzone. "Nei mesi di inattività ci siamo riproposti di mettere a disposizione spazi per cose diverse: l’hub vaccinale, le aule universitarie e le scuole. La Fiera non può essere una città nella città con un muro di cinta. L’idea del cinema nasce così, può diventare un’opportunità", assicura Calzolari.