ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Calzolari: "La Terra Santa?. Sono i cuori delle persone"

L’illustratrice ha raccontato in un libro un viaggio fra Gerusalemme e Betlemme "Ho conosciuto vittime del conflitto, queste pagine sono per ragazzi e adulti".

Lara Calzolari, insegnante di religione e illustratrice

Lara Calzolari, insegnante di religione e illustratrice

"Per me la Terra Santa sono i cuori delle persone. Visitare i cuori significa vicinanza, essere presenti, e le persone di quella terra ci chiedono questo". Con queste parole, Lara Calzolari, insegnante di religione e illustratrice, racconta il suo pellegrinaggio tra Gerusalemme e Betlemme, al centro del suo libro Visitare i cuori (Ed. Pendragon), arricchito dalla prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, presente anche durante il viaggio: a giugno infatti l’autrice accetta l’invito a partire per un ’Pellegrinaggio di comunione e pace’ in Terra Santa promosso dalla Diocesi di Bologna e, unitasi a un gruppo di più di cento viaggiatori, parte per quattro giorni straordinariamente intensi.

Lara Calzolari, che cosa l’ha spinta a partire? "Ho sentito un’urgenza profonda di fare qualcosa di concreto in mezzo a questa tragedia; mi sentivo impotente. Insegno in una scuola primaria, e lo scorso anno abbiamo affrontato questo tema per molto tempo, ma una cosa è parlarne, un’altra è essere lì".

Qual è la cosa più toccante che ha visto? "L’ultima sera a Betlemme abbiamo incontrato due bambini palestinesi cristiani e mentre tutti gli adulti parlavano della guerra, gli ho chiesto se volessero disegnare il loro animale preferito. Mi hanno guardato straniti, e i genitori mi hanno spiegato che non andavano a scuola da otto mesi, era troppo pericoloso. Non erano più abituati neanche a disegnare".

Come è riuscita a trattare un tema così complesso in un libro per bambini? "Ho scelto di puntare sulla semplicità, raccontando la speranza e la bellezza di tanti incontri, ma restando fedele alla verità, senza edulcorare o abbellire nulla. È un libro pensato per i bambini, ma anche, e forse soprattutto, per gli adulti: abbiamo tutti bisogno di tornare ad ascoltare la semplicità dei bambini".

Lei ha incontrato anche vittime del conflitto. "Sì, moltissime, sia palestinesi che israeliane. Ho conosciuto Rachel, la mamma di Hersh, uno degli ostaggi che purtroppo a ottobre è stato ritrovato morto. Quando l’ho incontrata aveva ancora la speranza di poterlo rivedere, ma mi ha detto una frase molto forte: "“le lacrime delle mamme sono tutte uguali, non bisogna fare una gara dei dolori“".

Cosa significa per lei la prefazione del Cardinale Zuppi? "Ne sono grata e onorata, durante il pellegrinaggio era il nostro ’pastore’. Mi ha colpito profondamente il fatto che abbia coltivato tante relazioni con le persone incontrate, tra cui Rachel stessa, e questo ci insegna il vero valore del viaggio".

Qual è il messaggio che vuole trasmettere? "Di lavorare tutti i giorni, dalle piccole cose, per la pace, e ricordare che la ’vera’ Terra Santa sono i cuori delle persone".