REDAZIONE BOLOGNA

"Calendario scolastico da cambiare". La petizione raggiunge 64mila firme

La lettera dei comitati di genitori ai candidati alla Regione: "Non considerati i bisogni degli studenti"

Il calendario scolastico dell’Emilia-Romagna è regolato da una delibera regionale che fissa apertura e chiusura tra il 15 settembre e il 6 giugno

Il calendario scolastico dell’Emilia-Romagna è regolato da una delibera regionale che fissa apertura e chiusura tra il 15 settembre e il 6 giugno

Il calendario scolastico ri-torna nel mirino delle famiglie. A riaprire il dibattito è il comitato ‘Ristudiamo il calendario Emilia-Romagna’ che ha inviato una lettera, firmata anche dalla bolognese Cinnica e dal coordinamento regionale e provinciale dei presidenti dei Consigli di Istituto, alla Regione e ai candidati alla presidenza Michele de Pascale e Elena Ugolini). Nella lettera che porta ad una petizione con 64mila firme, il comitato pensa "sia arrivato il momento di modificare" la delibera decennale dalla Regione che fissa in modo rigido apertura e chiusura dell’anno scolastico al 15 settembre e al 6 giugno. Una delibera che "non tiene conto delle moltissime variabili che ogni anno si presentano e che sia urgente ripensare a una modalità che con maggiore flessibilità tenga in considerazione i bisogni degli studenti".

La proposta ricalca le richieste di questi anni: allungare di qualche giorno la frequenza a giugno, ‘accorciando’ l’estate e prevedendo qualche pausa in più durante l’anno. Ad esempio il calendario 2024-2025 è complicato: ultimo giorno prima delle vacanze di Natale lunedì 23 (molti istituti lo hanno trasformato in festivo con l’autonomia) e non aver previsto nessuna pausa dal 7 gennaio al 17 aprile (vacanze pasquali). Questo rischia di sottoporre studenti e insegnanti a un tour de force di quattro mesi "senza avere la possibilità di momenti di riposo sia mentale che fisico". La prolungata frequenza senza pausa da gennaio ad aprile "avrà ripercussioni sulle categorie più fragili".

Sostiene la petizione Coalizione civica che ipotizza "un’anticipazione dell’apertura di una settimana, ad esempio, al 9 settembre e una conclusione posticipata al 12 giugno, sul modello trentino". Per Elena Ugolini, preside e candidata del centrodestra alle elezioni: "Si deve rivedere la proposta" regionale scolastica "che facciamo a bambini e giovani, comprendendo tutto l’arco dell’anno. Per una mamma che lavora, dover gestire i bambini con campi estivi dal 9 giugno al 14-15 settembre è molto impegnativo. Dobbiamo davvero fare un passo in avanti nel pensare a proposte per bimbi e ragazzi favorendo la conciliazione tra lavoro e vita familiare". Dal canto suo Michele De Pascale, candidato del centrosinistra, premette "sono un riformista" e aggiunge "non ho nessuna preclusione" sull’eventuale cambio di calendario scolastico. Tuttavia "bisogna aiutare i Comuni e il volontariato sui servizi, quando le scuole sono chiuse: questa discussione va fatta con insegnanti e genitori".

f. g. s.