PAOLO ROSATO
Cronaca

Bugani: "Sì alla lista con alleanza a sinistra"

Il capogruppo M5s: "Tiriamo dritti sulla proposta, ma al Pd diamo dei paletti". Due mesi di tempo, poi voto su Rousseau. "Mozioni contrarie? Nessun problema"

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di Paolo Rosato

Massimo Bugani, capogruppo M5s in Comune, cosa è venuto fuori dal summit di venerdì sera con i meetup sulle alleanze per le amministrative ’21?

"Abbiamo spiegato una proposta chiara, andremo avanti con il percorso per provare a costruire un’alleanza con il centrosinistra. Che dovrà passare da un accordo credibile con i cittadini, non sarà mai un semplice accrocchio per le elezioni, né un’intesa strutturale".

Ma nel Movimento alcuni non la pensano come lei.

"Legittimamente la proposta non è condivisa da tutti. Ma noi andremo avanti perché crediamo in questa strada".

E se accanto alla ‘mozione Bugani’ dovesse nascere una mozione contrapposta?

"L’approdo finale del percorso sarà la votazione su Rousseau. In quella sede gli iscritti potranno scegliere. In due mesi, faremo delle call tematiche, contiamo di avere un quadro chiaro".

Ecco, proprio Rousseau a livello nazionale sta ricevendo molti attacchi, da più fronti.

"Si sta portando avanti una rilessione profonda. Ed è difficile immaginare quali scenari ci saranno tra qualche mese. Quindi dobbiamo essere pronti a tutto, tenendo bene a mente che Rousseau è il nostro cuore, la nostra struttura unica. Gli attacchi che riceve mi fanno male, e se tagliamo Rousseau tagliamo il ramo sui cui siamo seduti".

Tornando alla discussione locale, l’obiettivo è una lista?

"Certo. Ci sono state importanti aperture a sinistra, andremo a vedere le loro carte".

Il fronte a lei contrario annovera tra le sue fila anche Silvia Piccinini, unica consigliera regionale. Questa spaccatura non vi fa del male?

"Basta polemiche che arrivano dal passato. E poi non è una questione di Bugani o Piccinini, il Movimento già dopo le elezioni del 2018 aveva posizioni diverse in tutti i gruppi locali da Bolzano a Taranto. Piuttosto hanno tardato 2 anni nel convocare dei nuovi Stati Generali, per un nuovo decalogo".

La stessa Piccinini, assieme alla senatrice Montevecchi, due sere fa è rimasta per mezz’ora fuori dal summit. Non avrebbe avuto senso trovare subito uno spazio per i vostri rappresentanti nelle istituzioni?

"Bastava mandare una mail per esigenze sanitarie, nessun intento polemico né politico nel tenerle fuori. A causa loro due attivisti non sono potuti entrare".

Sull’alleanza avete pregiudizi? Da Tonelli a Coalizione Civica, qualcuno è di troppo?

"No. Noi stiamo sui temi, confronto con tutti".

Pd, c’è un nome ’migliore’?

"Importante che il prescelto abbia un’apertura alle nostre tematiche, solo quello".

I paletti di programma?

"Ambiente, attenzione alle infiltrazioni mafiose negli appalti, trasparenza sui finanziamenti dei singoli candidati, emergenza abitativa. E poi una città smart è più risorse alla cultura".