PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Brunori Sas, la musica torna al centro

L’artista stasera all’Unipol Arena con il tour ’L’albero delle noci’: ripercorre la sua carriera in un dialogo intimo con la band

L’artista stasera all’Unipol Arena con il tour ’L’albero delle noci’: ripercorre la sua carriera in un dialogo intimo con la band

L’artista stasera all’Unipol Arena con il tour ’L’albero delle noci’: ripercorre la sua carriera in un dialogo intimo con la band

È profondamente legato alla poetica musicale di Bologna, a quella della canzone d’autore in particolare, Brunori Sas, nome d’arte di Dario Brunori, che questa sera arriva alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno, tappa del suo tour ’L’albero delle noci’, che è il titolo della canzone (e del successivo album) con la quale ha partecipato al Festival di Sanremo. Proprio su quel palco ha messo in scena la profonda passione per Lucio Dalla, con la sua personale versione, nella serata delle cover, del classico ‘L’anno che verrà’, insieme a Riccardo Sinigaglia e Dimartino. Ed era stato proprio l’amore per il cantautore, che da sempre considera la sua principale fonte di ispirazione a portarlo, qualche anno fa, nelle sale della casa museo di via D’Azeglio per un omaggio molto intimo a Dalla. E di recente, il 4 marzo, anniversario della nascita dell’artista bolognese, nell’ambito di ’Ciao-Rassegna Lucio Dalla’ ha ricevuto l’importante riconoscimento ‘Ballerino Dalla’, come migliore canzone per ‘Il morso di Tyson’, anche questa contenuta nel nuovo disco. E proprio nella sua Calabria, nel 2018, quando ancora le suggestioni sanremesi erano lontane ed era uscito il suo lavoro, ‘A casa tutti bene’, fu protagonista di due irripetibili spettacoli nei quali propose per intero ‘Com’è profondo il mare’, il capolavoro di Dalla pubblicato nel 1977. Una frequentazione della città che lo ha anche portato nel 2022 ad aderire alla iniziativa lanciata dalla Rappresentante di Lista per l’appuntamento in piazza Maggiore per sostenere la raccolta fondi di Save the Children per i bambini vittime della guerra, purtroppo ancora in corso, in Ucraina.

Il concerto di Casalecchio ripercorrerà una carriera lunga 14 anni, sempre in bilico tra consapevolezza sociale, lieve sarcasmo e tanti ricordi della sua vita, ritratti di famiglia, che rendono le sue ballate occasioni uniche per portare l’ascoltatore nel suo universo, per condividerne le riflessioni, che da personali hanno la forza per diventare globali. Così, anche un palco grande, in un spazio molto ampio come l’Unipol Arena, si trasforma in una sorta di sala prove, dove invitare gli amici ad ascoltare le proprie creazioni. Un senso di raccoglimento che viene esaltato e sottolineato dalla particolare struttura, che richiama una noce, all’interno della quale lui e la band, una ‘piccola orchestra’ composta da otto musicisti, duettano, tra fiati, archi e ballate affidate solo alla voce e alla chitarra. Sono 23 i brani in scaletta, tutti in versione inedita, ri-arrangiati con la direzione artistica di Riccardo Sinigaglia e, fatto importante e in contro tendenza rispetto alla maggior parte delle esibizioni sia di artisti italiani che internazionali, completamente suonati dal vivo, senza sovrapposizioni, effettismo e sequenze utilizzate come basi. Il risultato è uno spettacolo di forte impatto emotivo, dove anche le sbavature, un attacco non perfettamente a tempo, contribuiscono ad alimentare la trasmissione di sentimenti tra lui e il suo pubblico, ormai davvero planetario, visto che ‘L’albero delle noci’ è entrato nella classifica dei dieci album più ascoltati del panorama internazionale su Spotify.

Pierfrancesco Pacoda