REDAZIONE BOLOGNA

Si travestono da Br per Halloween. La vedova Biagi: “Incommentabile per la tristezza”

Sdegno di Marina Orlandi per la foto che ritrae il ‘costume’ scattata a pochi passi dal luogo dove venne assassinato dalle Brigate Rosse il giuslavorista

Due brigatiste, la bandiera con rossa con la stella a 5 punte e il rapito con il giornale come nelle celebre foto; a sinistra la vedova Biagi

Due brigatiste, la bandiera rossa con la stella a 5 punte e il rapito con il giornale come nelle celebre foto; a sinistra la vedova Biagi

Bologna, 4 novembre 2024 – "Un gesto incommentabile per la tristezza". Marina Orlandi, vedova di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Nuove Br il 19 marzo 2002, ha commentato così la foto diventata virale sui social in cui tre ragazze, a Bologna, hanno inscenato il rapimento di Aldo Moro mascherandosi per Halloween con tanto di bandiera delle Brigate Rosse e una finta pagina di giornale che riporta il titolo ‘Moro rapito’.

Immediata la reazione di sdegno di Bologna, dove Marco Biagi è stato ucciso, in via Valdonica, sotto casa. Orlandi era ospite del seminario “Lavoro sfruttato e caporalato: per un’azione preventiva e coordinata nei territori”, alla Fondazione Lercaro e ha liquidato con una manciata di parole il gesto delle tre, dopo che il nipote Giulio Venturi (Lega) lo aveva già definito “disgustoso e irritante”.

La reazione di Giulio Venturi, nipote di Biagi

Il primo a puntare il dito era stato Giulio Venturi, nipote di Biagi e consigliere comunale della Lega (candidato alle Regionali con il centrodestra): “Non c’è nulla di più disgustoso e irritante della foto che ho visto oggi sui social: tre ragazze in posa, due che sventolano la bandiera delle Brigate Rosse e un’altra al centro vestita da Aldo Moro. Ma ciò che mi lascia davvero sconvolto e profondamente offeso è che queste giovani, presumibilmente studentesse, si siano prestate a una simile pagliacciata a pochi passi dal luogo in cui mio zio è stato assassinato 23 anni fa. Un gesto insensibile, vile, di pessimo gusto e del tutto inaccettabile. Ogni estremismo, anche quello travestito da goliardia, va fermamente condannato: il terrorismo non è un gioco e non c’è assolutamente nulla da ridere”.