GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

Bottura: "Chef, ascoltiamo Papa Francesco"

Al Mast la lezione del cuoco stellato, con lui Max Bergami della BBF. Il messaggio di ‘Food for Soul’: "La rivoluzione vera è fuori dalle cucine"

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di Giorgia De Cupertinis

Anche Bologna abbraccia il progetto ’Food for Soul’. Con un filo invisibile che collega il tema del cibo a quello della sostenibilità, lo chef pluristellato Massimo Bottura ha voluto coniugare i due temi chiave durante l’incontro ‘Power of Food, Power of Hospitality’ – che si è tenuto ieri al Mast – insieme al dean della Bologna Business School Massimo Bergami e, in videoconferenza dagli Stati Uniti, al professore di Food Studies della New York University, Fabio Parasecoli.

Nel programma degli eventi collaterali della quinta edizione di FotoIndustria, i riflettori sono stati puntati sull’importanza di ridurre gli sprechi di cibo a tavola e sui necessari gesti di solidarietà nei confronti delle persone in difficoltà economica, sulla scia del progetto di Bottura. L’avventura ‘solidale’ dello chef, infatti, è iniziato durante l’Expo nel 2015, quando la sua organizzazione no profit ’Food for Soul’ muoveva i primi passi. L’obiettivo? Recuperare le eccedenze e trasformarle in piatti nutrienti e deliziosi per i membri più fragili della comunità. Così, iniziando da Milano, ha preso vita il primo ‘refettorio Ambrosiano’: non solo una mensa per i meno abbienti, ma anche uno spazio capace di ospitare eventi culturali al quartiere e alla città per continuare a riflettere sul valore del cibo e sugli sprechi da evitare. Un primo tassello, diventanto poi mosaico, che ora tocca numerose città nel mondo, tra cui Bologna.

Il refettorio Antoniano - in via Guinizzelli, 3 - infatti, allarga le attività della mensa comunitaria già presenti in città, per servire pasti nutrienti cucinati con ingredienti di recupero a famiglie in situazioni di vulnerabilità sociale, dove produttori e artigiani, ogni lunedì, accolgono le famiglie che si ritrovano a vivere in condizioni di disagio.

"Un cuoco è molto più delle sue ricette. In più, noi emiliani siamo testardi: siamo gente tosta. Andiamo a letto con un’idea e la mattina dopo ci svegliamo e lavoriamo duro per realizzarla, ce l’abbiamo nel sangue – sottolinea lo chef Bottura –. Quando Papa Francesco disse di portare le luce nelle periferie, ho capito la strada che questa iniziativa doveva intraprendere. Io sto seguendo questo compito". Un messaggio che unisce etica ad estetica. "Attraverso questo progetto porto avanti, a Bologna e nel mondo, la consapevolezza che lo chef può rivoluzionare la gastronomia anche fuori dalla cucina" conclude Bottura.