Bologna, 27 novembre 2024 – Tante persone questa mattina hanno risposto alla chiamata dei familiari delle vittime della strage di Bologna, che insieme alle associazioni dei parenti delle vittime delle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia, avevano lanciato un presidio per protestare contro il corteo dei Patrioti e Casapound del 9 novembre scorso in piazza XX settembre (una settimana prima delle elezioni regionali). “La sala d'aspetto della stazione di Bologna era piena, è stata una bella risposta alla ferita lasciata della manifestazione dei Patrioti che si è tenuta proprio qui davanti il 9 novembre. Serve chiarezza, e vogliamo sapere chi ha dato l'ok per far svolgere quella manifestazione in piazza XX Settembre e per quale motivo non è stato informato il sindaco, ha detto Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto.
Il corteo dei Patrioti aveva infatti innescato un botta e risposta tra il Comune e la Prefettura su chi, in sede di comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, aveva concesso l'autorizzazione a far svolgere il corteo neofascista a due passi dalla stazione di Bologna.
“Ho letto il documento del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dove si diceva che si sarebbe cercata una soluzione alternativa per far svolgere il corteo dei Patrioti in un altro luogo fuori dal centro – ha anche detto Bolognesi – ma così non è stato. Chiediamo delle risposte sul perché di questa decisione. Inoltre mi viene quasi da dire che 'gli assassini tornano sempre sul luogo del delitto’”.
"La volontà di tutti era spostarla – ha continuato Bolognesi – ma non si è trovata un'altra piazza, perché i patrioti avevano l'obiettivo di venire vicino alla stazione per entrare nella campagna elettorale. Sono stati capaci di farlo perché protetti dalle Istituzioni nazionali, non da Bologna. Dobbiamo dirlo: le 300 camicie nere sono state protette dalla Polizia. Questo non deve passare, è davvero squallido e bisognerà capire". Bolognesi ha accusato la premier Giorgia Meloni di "strabismo" rispetto alla manifestazione dell'estrema destra, avvertendo: "Noi continueremo a chiedere chi ha dato quell'autorizzazione ed è bene lo facciano tutti i cittadini. Anche questo è un modo per non lasciare sole le vittime del 2 agosto”.
All'iniziativa di questa mattina hanno partecipato anche l'Anpi, i sindacati e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è cominciata con un minuto di silenzio, alle 10.25, orario in cui scoppiò la bomba, in ricordo delle vittime della strage di Bologna, i cui nomi sono stati poi letti al termine del presidio. Sono intervenuti poi, oltre a Bolognesi, la presidente dell'Anpi di Bologna, Anna Cocchi, il sindaco, e il presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage di piazza della Loggia, Manlio Milani, ed è stato letto un messaggio del presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage di piazza Fontana, Federico Sinicato. Presenti anche i segretari regionale e provinciale del Pd Luigi Tosiani e Federica Mazzoni, insieme a Pierluigi Bersani.