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Bologna Welcome, il patto di ferro "Privati motore della Fondazione"

Si partirà in estate, la richiesta di Massari (Confcooperative): "Meritiamo un ruolo attivo nella governance"

Bologna Welcome, il patto di ferro "Privati motore della Fondazione"

È iniziato il percorso che porterà Bologna Welcome, la società di promozione turistica della città, a diventare una Fondazione. Il ‘click’ della metamorfosi l’ha dato in maniera ufficiosa la commissione di ieri, chiesta dal consigliere comunale Nicola Stanzani (Forza Italia). Confermati i tempi già emersi prima di Natale, si confida di concludere il passaggio "entro l’estate", come spiegato da Mattia Santori, consigliere comunale (Pd) delegato al Turismo e presidente della Destinazione turistica. D’accordo senza alcun rilievo particolare quasi tutti i soci privati, è restata soltanto la richiesta di un maggiore coinvolgimento dei privati nella futura Fondazione, sia all’interno della governance sia nella definizione delle attività. Non solo. Dalle associazioni di categoria è arrivata anche la richiesta al Comune di "valorizzare in maniera adeguata, in base ai reali valori di mercato, la partecipazione avuta finora in Bologna Welcome", come ricordato da Lanfranco Massari di Confcooperative. "Ci aspettiamo una liquidazione congrua dei soci privati – ha mandato a dire Massari –, che poi decideranno liberamente se continuare a investire e partecipare nella Fondazione".

Il tema è stato sollevato anche da Enrico Postacchini, presidente di Ascom e dell’aeroporto. "I soci privati abbiano soddisfazione del lavoro svolto in questi anni e alla società sia dato un reale valore di mercato". Oggi intanto è in programma una nuova assemblea dei soci di Bologna Welcome, che da poco ha visto insediarsi un nuovo presidente di transizione, Franco Baraldi, con lui nel Cda ci sono Donatella Bellini (Ascom) e Massimo Zucchini (Confesercenti). Una bozza del nuovo statuto però è ancora introvabile. "Auspichiamo il pieno coinvolgimento dei privati", ha sottolineato ancora Santori. Infine la proposta dei consiglieri Negash (Lepore sindaco) e Begaj (Coalizione civica): "Reinvestire il surplus di tassa di soggiorno anche per compensare gli effetti negativi del turismo, come l’emergenza abitativa". Cavedagna (Fd’I): "Lepore non ne faccia un altro poltronificio per i suoi amici".

Paolo Rosato