Condividere con la città dati e conoscenza sul patrimonio verde, realizzare progetti innovativi di trasformazione degli spazi ‘green’ sotto le Due Torri. E ancora potenziare le attività di educazione ambientale e far sì che il nuovo padiglione nel parco della Montagnola diventi il centro di riferimento cittadino per la conoscenza e le azioni sul verde. Sono questi gli obiettivi del percorso ‘Bologna verde: azioni condivise per il rinverdimento della città’ presentato ieri in Salaborsa, in piazza del Nettuno 3, alla presenza del sindaco Matteo Lepore e della vicesindaca Emily Clancy e attuato attraverso Fondazione Innovazione Urbana. I dodici progetti pilota riguarderanno diverse zone della città con differenti tipologie di iniziative.
Nello specifico: in zona Fossolo la volontà è quella di realizzare un corridoio verde che unirà un parco cittadino, una zona a bassa densità edilizia e il bosco spontaneo Tanari; nel quartiere Porto-Saragozza, in prossimità di piazza dei Martiri, verranno aumentate le ‘cellule verdi’ per contrastare l’effetto isola di calore.
Per quanto riguarda il quartiere Santo Stefano si agirà all’interno del parco della Montagnola con diversi interventi tra cui l’implementazione della vegetazione e della biodiversità e l’incremento dei sistemi di illuminazione a basso consumo energetico. Nel quartiere Borgo-Reno ci saranno interventi di riqualificazione al villaggio Ina di Borgo Panigale e a quello Due Madonne dove si lavorerà negli spazi pubblici intorno a piazza Lambrakis.
Progetti di riqualificazione anche a piazzetta Cevenini, con nuove piantumazioni e inserimento di nuovi arredi urbani. Ci sarà poi un aumento della presenza vegetale nel centro storico con un progetto che riguarderà l’area intorno a piazza XX Settembre tra cui lo spazio davanti alle scuole De Amicis.
Nel percorso di Bologna Verde sarà inserito anche un progetto relativo al giardino del nuovo polo per l’infanzia in via Menghini oltre a interventi nell’ex Mercato Ortofrutticolo al Navile e al parco Don Bosco.
Il processo punta a una città più verde anche attraverso la partecipazione e il coinvolgimento diretto degli abitanti e delle associazioni attive in campo ambientale.
Chiara Caravelli