Sul fronte sicurezza e giustizia, Bologna naviga ancora in zona ‘playout’. Ma rispetto alla retrocessione certa dello scorso anno, i sei punti guadagnati nella classifica nazionale della Qualità della vita, pubblicata ieri dal Sole 24 Ore - che, in quest’ambito, vede passare il capoluogo emiliano dal 101esimo posto al 95esimo - fanno in qualche modo ben sperare. "Ma c’è molto sicuramente da fare ancora, per garantire ai cittadini la serenità di potersi muovere in una città sicura", commenta il questore Antonio Sbordone. "Fa certamente piacere verificare come la situazione sia in miglioramento – continua –. Stiamo impegnando molte forze e fatica, questo è stato un anno complicato, e questo cammino di risalita nella classifica ci dimostra che stanno portando risultati".
Certo, Bologna resta fanalino di coda per uno dei reati più odiosi, le violenze sessuali: penultima nella classifica nazionale, con 21,8 denunce ogni 100mila abitanti. "Facciamo molto per contrastare i reati di genere. Un lavoro di sensibilizzazione che estendiamo anche a un’altra tipologia di reati altrettanto odiosi, perché toccano le fasce più fragili: le truffe – dice ancora Sbordone –. Non possiamo che affinare il metodo, lavorare su più fronti, repressione e informazione, per far diminuire anche questi reati".
Il contesto bolognese, per il numero uno di piazza Galilei, è particolare rispetto ad altre realtà: "Bologna è una città che vive 24 ore su 24 – spiega Sbordone –. È una città piena di attrattive, centri di aggregazione, che non si ferma mai: dobbiamo lavorare per spalamare la sicurezza su tutte le ore, incrementando i controlli notturni. Anche i reati predatori non mancano. Solo tra sabato e domenica abbiamo registrato sette rapine in centro: non violente, ma con minaccia. Rubano iPhone, sigarette elettroniche, pochi spicci: fatti che sembrano bagatellari, ma che in realtà pesano moltissimo sulla percezione di sicurezza dei cittadini. Dobbiamo insistere nel contrasto a questi reati, ci dobbiamo impegnare per rispondere all’esigenza di sicurezza di tutti".
Nicoletta Tempera