ANDREA ZANCHI
Cronaca

Bologna libera, quella notte che fece Storia

Nemmeno l’uccisione del messaggero che doveva consegnare ai partigiani l’ordine di insorgere riuscì a fermare la Liberazione di Bologna, avvenuta il 21 aprile 1945

Bologna liberata

Bologna, 20 aprile 2023 – Nemmeno l’uccisione del messaggero che doveva consegnare ai partigiani l’ordine di insorgere riuscì a fermare la Liberazione di Bologna, avvenuta il 21 aprile 1945: si vede che, per la nostra città, doveva essere proprio quel sabato mattina il giorno scelto dalla Storia per dire addio a quasi venti mesi di occupazione e salutare il ritorno della libertà dopo ventitré anni di regime fascista. Cosa accadde in quelle ore, la festa che portò alleati, partigiani e bolognesi a invadere le strade del centro, e la velocità con cui la città fu dotata di un governo provvisorio, sono l’oggetto della puntata odierna del nostro podcast, il Resto di Bologna, disponibile sul sito, su Spotify e sulle principali piattaforme come Google e Apple podcast.

Ripercorriamo quelle ore con Roberta Mira, storica dell’Università di Bologna e membro del comitato scientifico dell’Istituto Parri. La mattina del 21 aprile 1945 le truppe alleate provenienti da Est, Ovest e Sud e i gruppi di combattimento partigiani arrivarono sotto le Due Torri quasi senza colpo ferire: i fascisti e i nazisti, avevano iniziato ad abbandonare la città dal 19 aprile. Nella notte tra il 20 e il 21 il messaggero che trasportava l’ordine per il via all’insurrezione dei gruppi partigiani, Sante Vincenzi, fu ucciso in circostanze non ancora chiarite. Questo non impedì ad alcuni gruppi partigiani di muoversi in modo autonomo per liberare la città, unendosi alle truppe alleate che entrarono a Bologna da Est, da Sud e da Ovest. Tra i partigiani che contribuirono alla liberazione anche quelli della storica Brigata Maiella. Era la fine della guerra, finalmente. Il Cln nominò, quello stesso 21 aprile, Giuseppe Dozza sindaco provvisorio di Bologna. Si chiudeva la pagina più buia del ‘900 e si apriva, per Bologna, quell’epoca che sarebbe passata alla storia come ‘febbre del fare’.