Bologna avrà la sua funivia per San Luca. Un simbolo impresso nella mente dei bolognesi, tornato alla ribalta negli ultimi anni tra i più sognatori. E che ora, collegandosi al progetto della Linea Blu del tram, dovrebbe trovare finalmente concretezza. Per realizzarla potrebbe servire una cifra tra i 20 e i 25 milioni di euro e ci sono già delle indicazioni su dove verranno sistemate le stazioni di partenza e arrivo. Un ‘binario’ parallelo alla linea da San Lazzaro a Casalecchio, con un collegamento diretto alla funivia che permetterebbe ai passeggeri di scendere dalla ‘Blu’ per andare ad ammirare il Santuario della Madonna.
Due le novità principali: si prevede che la partenza possa essere localizzata nel tratto finale di via Andrea Costa, mentre l’arrivo dovrebbe sorgere vicino a quella del vecchio impianto. Una stima preventiva per i lavori c’è già e dovrebbe aggirarsi sui 20-25 milioni.
L’intervento, però, non è stato inserito nella richiesta di finanziamento al ministero dei Trasporti presentata venerdì scorso sullo stesso palco da cui si è dimessa l’ex assessora Valentina Orioli: questo perché, a differenza delle altre due linee del tram avviate (Rossa e Verde), non c’è ancora un budget definito all’interno del bando statale. Prima verranno raccolte le candidature (c’è tempo fino al 31 gennaio per i progetti di fattibilità), poi verrà stilata una graduatoria. Ecco perché il Comune ha preferito prima chiedere il finanziamento della linea tramviaria vera e propria, in attesa di capire le risorse disponibili. Soltanto superata la scadenza di fine gennaio, l’amministrazione valuterà le possibilità di fondi anche per i progetti collegati.
I più nostalgici ricorderanno ancora "i colli pieni di neve" e i bambini che "si divertivano a scendere con gli slittini, sfrecciando tra i piloni, con le cabine che passavano sopra la testa". Lo aveva raccontato, ad esempio, il proprietario dell’appezzamento di terreno dove sorge il vecchio pilone al Carlino, ormai sei anni fa. Da quel momento in poi un ritorno della funivia si è fatto sempre più strada tra i desideri dei bolognesi.
Un collegamento partito quasi 100 anni fa, nel 1931, capace di portare su e giù per il Colle della Guardia in tredici anni due milioni di passeggeri, fino al bombardamento nel ‘44. Poi, nel Dopoguerra, il crollo degli utenti e i bilanci in sofferenza si sono fatti sentire, fino alla chiusura nel ‘76.
L’idea di Piero Ingenni, esperto tra gli esperti dell’impianto, era quella di dare vita a un museo, raccogliendo i vari memorabilia della sua collezione: il pezzo forte sarebbe una delle due cabine, "la numero 1 rossa e gialla", che custodisce in giardino. Ingenni con il giornalista Marco Poli ha dato via anche a un libro, ‘La funivia per San Luca. Una storia del Novecento’ (ed. Minerva) ed era finito al centro del nostro podcast per raccontare un amore, quella tra la funivia e i bolognesi, "che sembra davvero non finire mai". Si sa, certi amori non finiscono, e sembrerebbe proprio questo il caso.