Finita la guerra, il numero di orfani si manifestò in tutta la sua drammaticità e anche l’orfanotrofio di San Luca fu messo sotto pressione dal numero di richieste; l’edificio, danneggiato dalle esplosioni provocate dai tedeschi, fu ristrutturato e ampliato. Per 45 anni, fino al 1990, la struttura di via San Luca fu più volte adeguata alle accresciute esigenze: le bambine ospitate raddoppiarono di numero, mentre le Suore Domenicane Imeldine poterono contare sull’aiuto di volontarie. Dal 1930 al 1990 ben 1.500 bambine sono state ospitate, educate, istruite e fatte crescere. Quando fu decisa la chiusura e la vendita dell’istituto, si levarono, ma inutilmente, molte voci di protesta per opporsi alla chiusura. L’edificio fu venduto e trasformato in elegante villa (foto) denominata Villa Dotti, dal nome dell’architetto autore del Santuario, Carlo Francesco Dotti.
Marco Poli