Bologna com’era: il primo commentatore dell’Inferno

Il Comune di Bologna intitolò una via a Graziolo de’ Bambaglioli, notaio e letterato del XIV secolo, esiliato per motivi politici ma noto per il suo commento all'Inferno di Dante.

Bologna com’era: il primo  commentatore dell’Inferno

Il Comune di Bologna intitolò una via a Graziolo de’ Bambaglioli, notaio e letterato del XIV secolo, esiliato per motivi politici ma noto per il suo commento all'Inferno di Dante.

L’8 giugno 1938 il Comune di Bologna intitolò a Graziolo de’ Bambaglioli una via fuori S. Mamolo, laterale di via Petrarca. Notaio e letterato, Graziolo de’ Bambaglioli (Bologna 1291, Napoli 1343?) nel 1320 fu cancelliere del Comune di Bologna (foto). Quando nel 1334 i ghibellini rientrarono a Bologna, Graziolo, guelfo, fu costretto all’esilio: si traferì a Napoli dove fu apprezzato e divenne Vicario del Capitano. Ma prima dell’esilio, fra il 1322 e il 1324, elaborò, in lingua latina, il commento all’Inferno di Dante; fu il primo commento (poi traslato in lingua volgare) diffuso sull’opera dantesca. L’opera di Graziano Bambaglioli oltre che rivelare grande cultura teologica e notevole erudizione, mostra una sconfinata ammirazione per Dante. Pochi anni dopo, un altro bolognese, Jacopo della Lana, fra il 1326 e il 1328, scrisse il primo commento a tutta la Divina Commedia.

Marco Poli