Bologna com’era: il Baraccano da chiesa a santuario

La chiesa di S. Maria del Baraccano, dichiarata Santuario durante le soppressioni napoleoniche, si distingue per la sua facciata e la cupola imponente. All'interno, opere d'arte di grandi maestri come Lippo di Dalmasio e Francesco del Cossa. Restaurata nel 1914 da Alfonso Rubbiani, conserva anche sculture di Alfonso Lombardi e Sperandio Savelli.

Bologna com’era: il Baraccano  da chiesa a santuario

La chiesa di S. Maria del Baraccano, dichiarata Santuario durante le soppressioni napoleoniche, si distingue per la sua facciata e la cupola imponente. All'interno, opere d'arte di grandi maestri come Lippo di Dalmasio e Francesco del Cossa. Restaurata nel 1914 da Alfonso Rubbiani, conserva anche sculture di Alfonso Lombardi e Sperandio Savelli.

La chiesa di S. Maria del Baraccano uscì indenne dalle soppressioni napoleoniche, in quanto dichiarata Santuario. La sua facciata è valorizzata dal piazzale (foto) e anche la vista attraverso il voltone del Baraccano da via S. Stefano è suggestiva; la grande cupola, realizzata su disegno di Agostino Barelli, dà un senso di grandiosità. Nel 1914 la chiesa fu restaurata da Alfonso Rubbiani. All’interno spicca la Madonna del Baraccano, che si dice dipinta da Lippo di Dalmasio e restaurata o ridipinta da Francesco del Cossa. Vi è anche una tela di Prospero Fontana, una della figlia Lavinia e una di Cesare Aretusi. Al centro vi è una scultura in terracotta di Alfonso Lombardi che raffigura la Madonna, mentre fra gli archi del portico vi sono le statue dei Santi protettori di Bologna, Petronio, Domenico, Procolo e Francesco, opere di Sperandio Savelli.

Marco Poli