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Raccolta firme contro la 'città 30 all'ora'
Bologna, 24 giugno 2023 – Pienone in centro questa mattina, all'angolo tra via d'Azeglio pedonale e via de' Carbonesi (nel weekend, pedonale anche lei), per la raccolta di firme di Fratelli d’Italia contro la Bologna a 30 all'ora, la misura voluta dalla giunta Lepore e che partirà dal primo luglio, tra pochi giorni.
Raccolte quasi 1.500 firme. "Molte più di quante ci aspettavamo", dichiara con soddisfazione il capogruppo di Fd'I in Comune, Stefano Cavedagna, che in mattinata aveva detto: “L'obiettivo di stamattina è raccogliere 1.000 firme tra qui e la Bolognina – alle 10.30, in centro era già oltre 200 –. E andremo avanti, fino a portare migliaia di firme a Lepore perché i bolognesi la Città 30 non la vogliono. Del resto sono venuti a firmare anche alcuni tassisti".
Un successo per ora quindi: le firme sono state raccolte in cinque banchetti, “di cui quasi 500 in quello all'angolo tra via Farini e via D'Azeglio", ha spiegato Cavedagna. In mattinata, in effetti, c’erano file di cittadini che hanno preso d'assalto i banchi, muniti di moduli e materiale informativo, tra cui anche lo schema diffuso dal Comune sul sito dedicato alla Città 30.
“Più di 1.000 persone hanno firmato contro l’istituzione della zona 30 in tutta la città di Bologna”, ha scritto Galeazzo Bignami in un post. “Una misura ideologica buona solo per soddisfare l’ipocrisia eco radical chic di certa sinistra da salotto. Non bisogna mettere in contrapposizione il diritto alla mobilità con la sicurezza dei cittadini".
"Le aree di Bologna dove sarà in vigore sono genericamente colorate in verde, senza una più seria indicazione strada per strada – aveva spiegato Stefano Cavedagna –. L'obiettivo di stamattina è raccogliere 1.000 firme tra qui e la Bolognina – alle 10.30, in centro era già oltre 200 –. E andremo avanti, fino a portare migliaia di firme a Lepore perché i bolognesi la Città 30 non la vogliono. Del resto sono venuti a firmare anche alcuni tassisti". La raccolta firme, ha aggiunto infine Cavedagna, "proseguirà nelle prossime settimane", a cominciare da martedì e giovedì mattina, quando Fdi sarà presente con un banchetto davanti al Mercato delle erbe, in via Ugo Bassi.
Ma ci sarà anche l’apertura della "petizione online, perché le tantissime richieste non ci permettono di far firmare materialmente tutti coloro che ce lo chiedono", scrive Fd’I in una nota, "in centinaia ci hanno chiesto di firmare nei prossimi giorni perché oggi erano impegnate o fuori Bologna". Per il partito di Giorgia Meloni "la città dimostra in maniera chiara che non vuole assolutamente che vie come San Donato, Massarenti, Saffi, Andrea Costa ed Emilia Ponente e Levante vengano messe ai 30 chilometri orari" con un provvedimento che "farà aumentare il traffico e l'inquinamento, senza far calare gli incidenti".
![Molte persone in fila ai banchi di Fratelli d'Italia](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:MWEzMzM3NTktOGY3Ni00:OGZjMmM0/molte-persone-in-fila-ai-banchi-di-fratelli-d-italia.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Al sit-in anche il senatore Marco Lisei. "A Roma stiamo anche approfondendo i profili giuridici di questa decisione del Comune – spiega Lisei –, perché a nostro parere ci sono profili di illegittimità riguardo al Codice della Strada. È una misura senza alcun senso, che va a colpire i cittadini e il trasporto pubblico, calata dall'alto".
Per tutta risposta il sindaco Matteo Lepore non si scompone. "La città 30 parte dall'1 luglio e le sanzioni partiranno dall'1 gennaio. Vuol dire che abbiamo sei mesi per confrontarci con la cittadinanza su come adattare il provvedimento al meglio", assicura il primo cittadino a margine dell'inaugurazione del progetto 'La collina di città' ai 300 Scalini. "Benissimo se ci sono cittadini che raccolgono le firme, partiti che vogliono dire la loro, perché questi sono i mesi in cui il confronto va avanti. Noi prendiamo le critiche come uno stimolo a fare meglio, il provvedimento è a disposizione del confronto", assicura Lepore.
"È un percorso di confronto e di costruzione di un provvedimento in cui crediamo, che permetterà di migliorare la salute dei cittadini, di salvare la vita di tante persone. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte in Italia per le persone sotto i 50 anni, il 70% degli incidenti stradali avviene in aree urbane, nelle città. Il primo motivo di incidentalità è la distrazione associata alla velocità", ricorda Lepore. "La 'Città 30' è già stata adottata in città europee simili alla nostra e dopo qualche mese si sono cominciati a vedere i primi effetti. È chiaro che bisogna abituarsi. È un modo diverso di guardare il nostro rapporti con la strada e gli spazi pubblici", ha sottolineato il sindaco.