Sono quasi novecento le poltrone del Pop up cinema Medica, tutte riempite. Sullo schermo una Bologna "pulp, tarantiniana", per dirla con le parole del regista Giuseppe Martone Junior, nato a Napoli nell’86 ma di casa sotto le Torri da vent’anni. L’anteprima del suo Bologna Brigante è andata sold out giorni prima e la proiezione è punteggiata dalle risate e dagli applausi del pubblico davanti a un cast che è un affresco del mondo sotto le Torri. In platea c’è il sindaco Matteo Lepore "sempre curioso e affamato di Bologna", dice; il rapper Inoki che ha fatto parte del cast, l’attore Franco Trentalance, che interpreta un macellaio ("con la carne ho una discreta esperienza", sorride); il bolognese Orfeo Orlando, i tantissimi giovani attori, che nel film arrivano in città per trovare un loro posto nel mondo.
Tanti personaggi, incrociati con altrettante storie: forse il progetto non ha mai abbandonato l’idea iniziale di Martone Junion che, mentre scriveva Bologna Brigante, pensava a una serie televisiva. "Ho iniziato a scrivere la sceneggiatura dopo una delusione d’amore – confessa Martone – più scrivevo e meglio mi sentivo. L’arte, in fondo, serve anche a questo: fa bene".
Il film, che è distribuito a Bologna da Pop Up e dal 12 dicembre sarà all’Arlecchino, è stato realizzato da Tiro Production, casa di produzione cinematografica formata da Martone Junior, Niccolò Cinti, e Michele Maccaferri, in arte Malecherifarei, cantautore che ha realizzato le musiche del film.
Molte delle scene sono state girate in via Fondazza, nella palazzina che fu di Giorgio Morandi, usata per dipingere il mondo sotterraneo, vissuto dai giovani studenti – fuorisede soprattutto – e lavoratori. C’è Pietro, un ragazzo cresciuto in un piccolo paese della Calabria, nipote di un brigante, che decide un giorno di trasferirsi a Bologna, per vendetta. Nello stesso palazzo, quello di Morandi, convivono tre realtà: una famiglia della ’Bologna bene’, un’altra di sei giovani coinquilini e l’ultima, composta da alcuni dipendenti e gestori di un bar.
Per l’attore bolognese Orlando "Martone Junior ha saputo tratteggiare la città meglio di tanti altri bolognesi. La scena dei tortellini – in cui due signori, a cena, si tengono per mano, ndr – è emozionante. Giuseppe, poi, è stato l’unico regista a non darmi un ruolo legato alla mia altezza e la mia fisicità".
Un film in grado di raccontare Bologna in "modo vero. Giovanile e fresco – commenta la salottiera Patrizia Finucci Gallo –. Affronta temi importanti, come l’emergenza abitativa". Nel cast anche il chitarrista Federico Poggipollini e Paolo Maria Veronica, vicino di casa di Martone.