Le pagine profumano di casa, di tradizioni e di tavole apparecchiate in famiglia: ’Bologna a tavola con le nonne’ (ed Minerva), scritto da Giancarlo Roversi e Roberto Corinaldesi, raccoglie oltre novanta ricette delle anziane ospiti della casa di cura Santa Marta nel 1995. Un patrimonio di sapori e segreti culinari familiari, promosso dall’Asp Città di Bologna, che sarà presentato oggi alle 18.30 al Grand Hotel Majestic già Baglioni con i due autori in dialogo con Cristina Bragaglia, responsabile della delegazione di Bologna dell’Accademia Italiana della Cucina.
Anche l’origine di questa raccolta merita di essere raccontata: "Nel 1995 mia madre era ricoverata a Santa Marta – spiega il giornalista e scrittore Giancarlo Roversi –, e mi misi a parlare con gli altri ospiti. Così mi venne un’idea: perché non raccogliere la storia della cucina bolognese direttamente dalle voci di chi l’aveva vissuta per decenni? Mi feci aiutare dalle assistenti della struttura, che trascrissero le ricette delle anziane e degi anziani inserendo il loro nome, cognome, data di nascita e professione, così da rispettare le regole della ricerca storica. C’è anche il piatto di mia mamma, le tagliatelle verdi con il ragù. Poi il materiale è rimasto lì, non ne ho fatto nulla. Ma oggi, trent’anni dopo, ho voluto creare questa raccolta di ricette nate orgogliosamente dal basso, non dall’esperienza di singoli chef, superchef e masterchef famosi, ma dall’unione di tante tradizioni familiari differenti. Probabilmente queste persone non ci sono più oggi, ed è dunque un modo per fare storia e fornire al lettore strumenti di informazione e di utilizzo" conclude Giancarlo Roversi.
Dagli antipasti ai dolci, il volume contiene i classici piatti bolognesi e anche quelli meno conosciuti: tortellini in brodo, borlenghi, ciacci di castagne, zuppa imperiale, baccalà, zucchine ripiene, e poi il certosino della nonna, la torta di riso, quella di amaretti e molto altro. Oltre a ciò, il libro si apre con un’indagine storica curata da Roberto Corinaldesi sull’edificio che ospitava la casa di riposo di Santa Marta, chiusa nel 2006 e riaperta proprio pochi giorni fa come ’senior house’: "Il complesso tra vicolo Borchetta e via Torleone nasce nel XII secolo come monastero delle monache di Santa Caterina di Strada Maggiore e tale rimase fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte in città nel 1796. Fu poi affidata nel 1820 all’amministrazione dell’Opera Pia dei Poveri Vergognosi, prima come orfanotrofio, e successivamente come cura della terza età con la denominazione di Casa protetta Santa Marta. Così rimase fino alla chiusura nel 2006" conclude Corinaldesi.