Nulla si è rotto, molto va assemblato: ma la sostanza è che Vincenzo Italiano ha dieci giorni per provare a riparare il suo Bologna. Perché a quel punto, dopo la sosta, in campionato ci sarà il viaggio a Como (si giocherà al Sinigaglia), etichettabile già come tappa che, dopo il percorso magro di 2 punti in 3 partite e al netto delle valutazioni che si possono dare sulle prestazioni (buona con l’Udinese, brutta col Napoli e poverissima con l’Empoli), è vietato sbagliare. E quattro giorni sarà già Champions con lo Shakhtar al Dall’Ara. Se dal calendario passiamo al pittoresco va registrato che in un mondo del calcio che scommette anche sui sospiri non potevano mancare i bookmakers in agguato sul rischio esonero/dimissioni degli allenatori che in serie A hanno cominciato la stagione col piede sbagliato. Ebbene: il rischio crac di Italiano è quotato a 4, quello di Palladino (Fiorentina) a 3,5, peggio di tutti sta Di Francesco, il cui flop al Venezia è a quotato a 1,85, mentre gode stranamente di buona fiducia Fabregas, che a Como si attesta a 6. Scommesse da far fruttare sono anche quelle che adesso Italiano dovrà coniugare alle certezze per far trovare un’identità al suo Bologna. Il tecnico, dopo quattro giorni di stacco concessi al gruppo, comincerà a farlo da questa mattina a Casteldebole, senza un pacchetto di undici nazionali che comprende sette potenziali titolari (Skorupski, Posch, Lucumì, Freuler, Aebischer, Moro e Fabbian) ma con l’attacco quasi tutto al completo, eccezion fatta per il convalescente Ndoye e per l’ultimo arrivato Iling-Junior.
Fase offensiva e fase difensiva: ecco due aspetti su cui il tecnico lavorerà molto da qui alla sfida col Como, che farà da preludio al debutto in Champions League con lo Shakhtar (mercoledì 18 al Dall’Ara). Come dire: da Como in poi chi si ferma è perduto. Sarà bene che viaggino spediti soprattutto gli attaccanti che fin qui hanno fatto cilecca. Orsolini ha brillato con l’Udinese, salvo poi farsi di nebbia. Castro in tre partite da titolare ha fatto il solletico alle difese avversarie. Dallinga deve ancora mostrare di che pasta è fatto. Odgaard quando è entrato a partita in corso alzi la mano chi se n’è accorto. In compenso ci si è accorti dell’inconsistenza di Karlsson, che subito è stato fatto scivolare fuori dalla lista Champions. La somma dei valori tecnici degli attaccanti rossoblù in ogni caso non può fare il fatturato magro dei primi 270 minuti: urge trovare in fretta soluzioni. Come per gli equilibri della difesa, che ha già subito 5 gol in 3 partite nei modi più svariati: con l’Udinese su palla inattiva, col Napoli per due volte su tre a reparto schierato, mentre l’altro gol del Maradona e quello subito dall’Empoli sono ascrivibili alla difesa alta e mal schierata. In questi giorni al centro del reparto in coppia con Beukema lavorerà Casale, volto nuovo del mercato che al pari di Holm, Pobega, Iling-Junior e Dominguez rappresenta quell’arsenale di rinforzi che fin qui, per un motivo o per l’altro, non hanno messo piede in campo. Dieci giorni volano e sono pochi per assorbire una rivoluzione. Ma la stagione del Bologna attende risposte non più differibili. La Lega di serie A intanto ha comunicato anticipi e posticipi fino alla 13esima giornata: Bologna-Atalanta sabato 28/9 alle 20,45, Genoa-Bologna sabato 19/10 alle 15, Bologna-Milan sabato 26/10 alle 18, Cagliari-Bologna martedì 29/10 alle 18,30, Bologna-Lecce sabato 2/11 alle 15 e Lazio-Bologna domenica 24/11 alle 20,45.
Massimo Vitali