Ancora maltempo, ancora strade chiuse sull’Appennino bolognese dove ieri mattina il cedimento di un tratto di oltre venti metri di carreggiata ha indotto la Città metropolitana di Bologna a chiudere la provinciale 325 Val di Setta e Val di Bisenzio in territorio di Castiglione dei Pepoli, ad un chilometro di distanza del confine con la Toscana. Già da ieri pomeriggio i tecnici di Palazzo Malvezzi erano al lavoro per fare partire quanto prima le opere di ripristino con l’obiettivo dichiarato di riaprire al transito nel minor tempo possibile. E’ chiusa invece dallo scorso giugno, e non si sa ancora per quanto tempo, il tratto iniziale di via Bernardi: strada al confine tra Monte San Pietro e Valsamoggia erosa dalla piena del torrente Samoggia dello scorso giugno, ed ulteriormente danneggiata per le nuove piene dello scorso 18 settembre. I danni interessarono anche l’acquedotto causando l’interruzione del servizio, poi ripristinato dai tecnici di Hera. Da allora però, e sono passate già tre settimane, la strada comunale nel tratto di competenza del Comune di Monte San Pietro già danneggiata e poi ripristinata negli anni scorsi, è chiusa al transito. Non si furono evacuati e neppure si segnalano danni alle abitazioni ma questa situazione crea un forte disagio nelle famiglie (si stima una decina) che per raggiungere lavoro, scuola e servizi, devono fare un percorso più lungo attraverso la via dei Serretti.
Da pochi giorni come forma di pressione e di protesta i residenti hanno collocato un lungo striscione all’incrocio con la via di Mongiorgio, a poche decine di metri dall’interruzione con la fondovalle, che evidenzia come "Non siamo cittadini di serie B: ripristinare la viabilità in via Bernardi". Portavoce di questa istanza è l’associazione di base dei consumatori A.Ba.Co. Che in un comunicato ha lanciato l’allarme sulla grave situazione di disagio che stanno vivendo i residenti.
"A distanza di mesi, la viabilità è ancora interrotta, causando notevoli disagi quotidiani per gli abitanti della zona, che si trovano isolati e costretti a percorrere strade alternative pericolose e più lunghe per raggiungere i propri luoghi di lavoro e usufruire dei servizi essenziali". Senza considerare altri aspetti, come dice il presidente Luigi Iasci: "L’interruzione prolungata della strada sta mettendo a repentaglio la sicurezza dei residenti in caso di emergenza, e sta causando un grave danno economico alle famiglie, costrette a sostenere maggiori spese per gli spostamenti. Situazione aggravata dalla presenza di altri cedimenti stradali nelle vicinanze". Temi che saranno affrontati oggi nel corso di un incontro in programma nel municipio di Savigno alla presenza dei tecnici e delle sindache di Monte San Pietro e Valsamoggia.
Gabriele Mignardi