Bologna, 9 agosto 2023 – "Spargere sano terrore tra uomini e donne di potere è cosa buona e giusta, solo scontrandosi armi in pugno con il sistema possiamo costruire l’azione". Parole di Alfredo Cospito, comparse in uno dei tanti scritti del leader della Fai pubblicati sul quindicinale "Bezmotivny - senza motivo".
Un periodico stampato a Massa, nella tipografia gestita da Luigi Palli. Ventisettenne, residente a Bologna, è l’anarchico finito in carcere a La Spezia a seguito dell’operazione di Digos e Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, che ha portato all’esecuzione di altre otto misure cautelari, quattro domiciliari e altrettanti obblighi di firma. Agli indagati (dieci in tutto), tutti vicini al circolo "Gogliardo Fiaschi" di Carrara, vengono contestate l’associazione con finalità di terrorismo, l’istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione e le offese all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica.
Nei guai anche un’imolese, Veronica Zegarelli, per cui è stato disposto dal gip l’obbligo di dimora. Gli altri destinatari delle misure sono Gino Vatteroni, Paolo Arosio, Gaia Taino (insegnante di matematica al liceo scientifico di Carrara), tutti residenti a Carrara, tutti ai domiciliari; Luca Aloisi (L’Aquila), Andrea Grazzini e Jessica Butori (Lucca) e Michele Fabiani (Campello sul Clitunno, Perugia), all’obbligo di dimora. Lo spoletino Francesco Rota è infine solo indagato. Dal periodico prendevano ispirazione gli anarchici di tutt’Italia, comprese le frange militanti sotto le Due Torri, dove spesso Palli tornava assieme alla fidanzata. Nella pubblicazione c’era molto spazio per i proclami di Cospito nei quali inneggiava alla lotta armata. Alzando l’asticella della tensione, gli indagati sul quindicinale invitavano "a colpire obbiettivi umani", "ad affilare i coltelli per tornare a fare paura", a "distruggere lo Stato e ‘l’autorità’" , a "prepararsi alla guerriglia". Pubblicando, con nomi e informazioni dettagliate, anche le aziende da colpire. Il tutto tra una celebrazione del ferimento di Adinolfi, gambizzato da Cospito nel 2012, e insulti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E poi ci sono le rivendicazioni: gli incendi a 13 Enjoy di Eni, tra cui una bruciata a Bologna nel corso di una manifestazione contro il 41-bis; e quella, pubblicata in anteprima, del pacco-bomba contro l’allora amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, intercettato dalle forze dell’ordine a Roma il 27 giugno 2022.