Ritorno da incubo per i tifosi rossoblù. A rendere amara la trasferta a Birmingham, in Inghilterra, non è bastata solo la secca sconfitta per due a zero subita dal Bologna contro l’Aston Villa, ma ci si è messo di mezzo anche il caos scoppiato in aeroporto ieri pomeriggio per "un veicolo sospetto", come comunicato dalle autorità della West Midlands Police.
L’allarme è scattato poco dopo le 15 per la presunta minaccia di una bomba o di un pericolo simile: tutti i passeggeri già all’interno dello scalo, compreso il nutrito gruppo di supporter bolognesi, sono stati fatti allontanare dall’aeroporto, in concomitanza con la cancellazione o con la riprogrammazione dei voli.
"Ero già al check-in, stavo per imbarcarmi, ma fin da subito ho capito che c’era qualcosa che non andava – racconta Edoardo, tifoso partito per l’Inghilterra –. Ho chiesto al personale, ma nessuno sapeva niente. C’era un fuggi fuggi generale: ci hanno fatto uscire dall’aeroporto e fatto camminare per diversi minuti fino ad arrivare a una sorta di ‘tendone’, un padiglione coperto, dove abbiamo dovuto aspettare oltre un’ora e mezzo. Insieme con noi, e questo mi ha lasciato perplesso, c’erano anche cuochi e personale dello staff dell’aeroporto. Eppure nessuno ci ha spiegato costa stava succedendo".
Poi "il delirio totale". I bolognesi ancora fuori dall’aeroporto sono stati stoppati alla stazione dei treni, altri hanno raggiunto Londra per cercare, da lì, un volo di ritorno verso l’Italia. Intanto l’esodo dallo scalo verso ‘il tendone sicuro’ è continuato, tra i malumori e i borbottii dei presenti.
"Quando è scattato l’allarme stavo arrivando in aeroporto – aggiunge un altro supporter nostrano, Riccardo – e c’era già bel po’ di gente ammassata fuori. Poi ci hanno fatto spostare verso il padiglione. Sono passate almeno due ore prima di poter capire come tornare a casa".
Intorno alle 17 l’allarme è rientrato e la situazione – molto lentamente – è tornata verso la normalità. Una normalità difficile, però, per i bolognesi: "Era il caos – puntualizza un altro tifoso, Gianmarco –. File interminabili ovunque, ai controlli e agli imbarchi. Io, personalmente, dovevo fare scalo a Francoforte come tanti e arrivare a Bologna stasera (ieri, ndr). Invece andrò a Monaco e dormirò lì, per ripartire domani mattina...".
Un’odissea, insomma, tanto quella dei ragazzi di Vincenzo Italiano durante la campagna inglese, quanto quella delle migliaia di tifosi al seguito (tremila quelli andati in trasferta a Birmingham).