"Con riferimento a taluni contenuti della trasmissione ’Report’ sulla vicenda giudiziaria Bio-On, si puntualizza che le indagini delegate al Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza hanno esaustivamente riguardato anche i soggetti giuridici che, avendo costituito posizioni nette corte, possano avere tratto vantaggi economici dal ribasso delle azioni della società. Tanto si precisa nel comune interesse alla completezza delle informazioni sull’operato della Procura di Bologna". Così il procuratore facente funzioni Francesco Caleca precisa dopo che la trasmissione, sabato, ha trattato la vicenda del crac della start up delle biopolastiche fallita nel 2019 a seguito dell’inchiesta della Procura (aggiunto lo stesso Caleca, sostituto Michele Martorelli) nata dopo che il fondo speculativo Quintessential guidato da Gabriele Grego definì l’azienda di Castel San Pietro "nuova Parmalat". Un report, quello di Qcm, che l’ex presidente di Bio-On Marco Astorri (di recente condannato in primo grado a 5 anni per manipolazione del mercato e bancarotta impropria), ha sempre definito interessata e mirata a guadagnare sul crollo del titolo dell’"unicorno". Versione che la Procura non accolse (e Grego, querelato da Astorri, fu archiviato), scelta che ora ribadisce e rivendica.
Cronaca"Bio-On, la Procura vagliò ogni posizione interessata"