Bologna, 27 giugno 2018 - Il fascicolo sulla morte della piccola Alma, domenica all’ospedale Maggiore, è già sul tavolo del pm Augusto Borghini. Interruzione colposa di gravidanza, è l’ipotesi su cui lavora la Procura per un’inchiesta alle battute iniziali e al momento senza indagati. Oggi, in mattinata, verrà conferito l’incarico al consulente della procura che eseguirà l’autopsia sul corpicino della bimba nata morta l’altra sera e i genitori Elena e Federico Bertè, che hanno sporto denuncia, hanno già dato mandato al loro legale, l’avvocato Riccardo Artelli, di nominare un consulente di parte che parteciperà alle operazioni.
«I genitori non puntano il dito contro nessuno, ma vogliono sapere cosa sia successo – spiega il legale –. Vogliamo capire cosa sia accaduto durante il travaglio e soprattutto se il monitoraggio effettuato sulla madre – non continuo, ma con pause rilevanti tra l’uno e l’altro e con un macchinario portatile – sia stato corretto e quello più indicato visto che la signora aveva già ampiamente superato il termine previsto».
La tragedia che ha travolto la coppia, infatti, era ben lontana dall’essere annunciata. Dal racconto dei familiari, Elena, 35 anni, al primo figlio, aveva avuto una gravidanza serena. Il termine previsto per il 13 giugno era abbondantemente passato e la bimba, che avrebbe dovuto chiamarsi Alma, pesava già oltre quattro chili. Domenica mattina, alle prime avvisaglie di un possibile travaglio, la coppia si è presentata al Maggiore di prima mattina. Monitorata con tracciato, il battito di madre e figlia era regolare. Poi, a sera, l’inimmaginabile per la famiglia.
Mentre il travaglio progrediva, ha fatto sapere l’Ausl, alle 19 il tracciato cardiotocografico rilevava la necessità di un controllo ecografico. Ma all’ecografia, fatta una mezzora dopo, nessun battito della piccola era più possibile rilevare. La 35enne ha proseguito il travaglio, fino a dare alla luce la bimba, già morta. Quando il cuore di Alma ha cessato di battere? Cosa è successo domenica tra un tracciato e l’altro?
Solo l’autopsia potrà chiarire le cause della morte, mentre una consulenza tecnica dovrà valutare le manovre eseguite nell’arco della giornata dal personale medico e non che ha preso in carico la donna. Al momento l’inchiesta resta senza indagati; l’episodio è stato segnalato a Ministero e Regione.