Biennale della cooperazione, giù il sipario

Sommario: Chiusura della Biennale dell'economia cooperativa a Bologna con la partecipazione di Sergio Mattarella e Elly Schlein. Focus su cooperazione come modello alternativo al capitalismo e sul ruolo della sinistra nella costruzione di un futuro equo e sostenibile.

Biennale della cooperazione, giù il sipario

Il presidente di Legacoop nazionale, Simone Gamberini

È calato il sipario, ieri, sulla Biennale dell’economia cooperativa organizzato da Legacoop a Palazzo Re Enzo. Una due giorni di lavori, dal titolo ’Futuro plurale’, che ha registrato la presenza tra i vari del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Due giorni di confronti, dibattiti e iniziative off che, come sottolineato dal presidente di Legacoop Simone Gamberini, avevano l’obiettivo di riunire esponenti del mondo economico, politico, istituzionale, sindacale e della società civile per discutere sulle prospettive del Paese e su come costruire un modello più equo e sostenibile per le le nuove generazioni. "Una visione di lungo periodo in cui la cooperazione può giocare un ruolo da protagonista", ha più volte sottolineato in questi giorni lo stesso Gamberini.

Ieri l’ospite più attesa è stata Elly Schlein che ha partecipato al panel ‘La cooperazione come idea di società’, moderato da Agnese Pini, direttrice di QN – il Resto del Carlino, il Giorno e la Nazione. Molti i temi trattati dalla segretaria del Pd, a partire da una critica ampia al modello del capitalismo neoliberista ritenuto ’arrogante’ "perché un modello, e uno degli slogan era ’there is no alternative’ (non c’è alternativa), nemmeno davanti al fallimento clamoroso vuole far pensare che ci siano degli schemi alternativi". E invece "l’alternativa c’è, e se non c’è è il ruolo della sinistra costruirla, scavare finché non la trova, se no abbiamo perso il nostro mestiere. Questo modello spietatamente individualistico – ha aggiunto – anche nel suo fallimento ci ha lasciato più soli". Invece "abbiamo visto come davanti a crisi pandemica, economico-finanziaria, del lavoro, il modello cooperativo abbia saputo fornire spunti importanti per ripartire. Penso al modello del workers buyout", ha citato la segretaria dem. Per "ricucire" un Paese disgregato dalle disuguaglianze bisogna mettere al centro tre temi: "la giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso. A partire da questi tre fondamentali si deve avere coraggio di puntare su un nuovo modello di sviluppo".

Non manca un accenno alla manovra. Tra i temi cruciali per il Pd in manovra ci sono "la mancanza di misure che accompagnano la crescita" e il "lavoro dignitoso", "noi torneremo a insistere sul salario minimo nonostante questa destra continui a cercare di affossarlo".

Marco Principini