Besta a Bologna, il dietrofront. Il caso arriva in Europa. Interrogazione di FdI ai vertici dell’Unione

Più di 14 milioni di euro per la scuola provengono da un mutuo della Bei. A Bruxelles Cavedagna chiede chiarimenti alla Commissione. "Restituzione e penali, vogliamo sapere che cosa succede adesso".

Besta, il dietrofront. Il caso arriva in Europa. Interrogazione di FdI ai vertici dell’Unione

Un momento dei lavori per la costruzione delle nuove Besta in San Donato

Bologna, 29 luglio 2024 – Non solo l’esposto alla Corte dei Conti per presunto danno erariale: Fratelli d’Italia, dopo il clamoroso dietrofront del sindaco Matteo Lepore sulla costruzione della nuova scuola al parco Don Bosco, espande la sua controffensiva anche al di fuori dei confini nazionali. L’europarlamentare bolognese dei meloniani Stefano Cavedagna, infatti, presenterà una interrogazione sul caso alla Commissione europea per sapere se "sia possibile fermare un progetto già finanziato dalla Banca Europea degli Investimenti", se sia "necessario restituirne la somma finanziata e, se sì, quando e se con penali" e infine, quale sia il valore degli interessi sul mutuo già pagati dal Comune e quale è il valore di quelli che "dovrà pagare nell’arco dei vent’anni di finanziamento".

Per capire come sia possibile che un tema così locale finisca addirittura a Bruxelles, bisogna fare un passo indietro di un annetto e tornare a quando, nel 2023, il Comune approvò la determinazione dirigenziale con cui veniva acceso un mutuo di 17.350.000 euro con la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) all’interno di un progetto comuitario per contrastare i cambiamenti climatici dal nome ‘Climate Action and Urban Regeneration Fl’, grazie al quale la giunta intedeve procedere all’ampliamento delle medie ‘Volta-Mazzini’ di via Biancolelli a Borgo Panigale (finanziamento da 2.750.000 euro) e soprattutto alla costruzione delle nuove Besta al San Donato, progetto destinato a prendersi la fetta più grossa del prestito, ossia 14.600.000 euro. Il contratto di mutuo prevede una durata di 29 anni, tasso fisso al 3,907% e ammortamento in semestralità posticipate a partire dal 30 giugno di quest’anno con rata costante da quasi 630mila euro.

Ora, con il domino di sedi prospettato dalla giunta – gli alunni delle Besta andranno nel Polo Dinamico di via Zacconi, sempre al San Donato, originariamente destinato ad alcuni studenti del Sabin, i quali per il momento resteranno nei container in attesa che venga loro costruita una succursale in via Matteotti – si pone un problema di non poco conto: che fine faranno quei 14,6 milioni di euro destinati alle nuove Besta? Lepore si è detto fiducioso in merito ai finanziamenti, compresi ulteriori 2 milioni di euro di fondi Pnrr, e di non vedere il pericolo di danno erariale all’orizzonte. Ma all’orizzonte, secondo Fratelli d’Italia, non si vede nemmeno come poter riutilizzare i soldi del mutuo o, alla peggio, restiuirli alla Bei.

"Larga parte delle risorse per il progetto delle Besta sono prese in prestito dalla Banca Europea per gli investimenti: cosa succede adesso che il progetto viene bloccato? – dice Cavedagna –. Sia chiaro, siamo sempre stati contrari alla realizzazione delle nuove Besta, Lepore non avrebbe dovuto iniziare questo progetto. Ma ora oltre al danno, si rischia la beffa. Oltre alle proteste, al taglio di alberi sani, agli scontri violenti, il Comune ha letteralmente buttato soldi per i progetti e per accendere un mutuo. Questi soldi andranno restituiti? Ci saranno delle penali? Quanti sono gli interessi già pagati e che dovrà pagare?".

Da qui l’interrogazione ai vertici dell’Unione Europea "perché si faccia chiarezza – continua Cavedagna –. È incredibile che si debba arrivare fino in Europa per l’incapacità manifesta di questa giunta e del sindaco Lepore".

a. z.