NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Besta, identificati oltre 30 anarchici. Vandali al corteo: al vaglio i video. Il rave occupa il cantiere del Passante

L’altra notte in quattrocento al parco Virginia Woolf fino all’alba. E oggi presidio sotto la Prefettura

Besta, identificati oltre 30 anarchici. Vandali al corteo: al vaglio i video. Il rave occupa il cantiere del Passante

Besta, identificati oltre 30 anarchici. Vandali al corteo: al vaglio i video. Il rave occupa il cantiere del Passante

Bologna, 24 giugno 2024 – Non è casuale la scelta del giardino Virginia Woolf. Boschetto urbano a ridosso della tangenziale, il parco scelto l’altra notte dagli anarchici per dirottare la loro festa naufragata a Villa Angeletti - a causa dell’importante servizio preventivo della polizia - è un altro luogo simbolo della contestazione ‘green’. È infatti una delle aree di cantiere interessate dai lavori per la realizzazione del Passante e per questo caro alla frangia anarco-ambientalista protagonista in questi giorni delle tensioni al parco Don Bosco. Lo dimostra lo striscione appeso, mesi fa, a uno degli accessi e ancora lì.

L’altra notte, alla spicciolata, in quattrocento circa si sono infilati tra le transenne spostate del cantiere lungo il sentiero che porta al centro del giardino. E hanno messo musica a tutto volume. I ‘balletti’ sono durati finché il clima ha voluto: ossia, fin verso le 5,30, quando la pioggia ha fatto passare la voglia ai partecipanti del party abusivo. Che alle 8 già se ne erano andati via.

Molti se ne sono tornati nella loro nuova ‘sede’: il parco Don Bosco, dove, anche in concomitanza di feste e cortei, un manipolo resta sempre in presidio sugli alberi. Da qualche giorno, una trentina di anarchici è fissa nel parco che ospita le Besta. E subito dopo il primo intervento, mercoledì scorso, delle forze dell’ordine a tutela degli operai impiegati nei lavori per la realizzazione del tram, quei numeri sono saliti anche fino alle cento unità. Sono queste le persone, molte provenienti anche da fuori regione, che venerdì hanno attraversato in corteo la zona Fiera, riempiendo di scritte e minacce i muri dei palazzi, danneggiando i mezzi delle ditte impegnate nei lavori e vandalizzando le auto di alcuni residenti, a cui sono state tagliate le gomme.

Su questi soggetti, guidati da quelle anime vicine all’ex centro sociale Xm 24 e al circolo anarchico Tribolo di via Donato Creti, la Digos sta già lavorando. Sono state acquisite le registrazioni degli impianti di videosorveglianza di viale della Repubblica, dove è stata vergata la minaccia contro l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari ("Muori male", c’è scritto) e da questa mattina i poliziotti inizieranno ad analizzare tutto il materiale, per individuare gli autori dei vandalismi e delle intimidazioni. Nomi che si andranno ad aggiungere (o condotte che si andranno a sommare) agli oltre trenta anarchici e antagonisti già identificati per gli scontri di giovedì mattina, quando nel parco poliziotti e carabinieri sono stati affrontati con pietre e bastoni, rispondendo con scudi e manganelli.

Violenze da cui il Comitato Besta non accenna a volersi distanziare, continuando a dare contro a Giunta e forze dell’ordine nella difesa a spada tratta dei facinorosi, sia nei propri comunicati ufficiali che sui social. Professionisti del disordine che - e questo forse ancora non è ben chiaro a tutti - non hanno alcun interesse a difendere gli alberi del parco Don Bosco. Ridotti a mero pretesto funzionale alla loro lotta al sistema. E con cui è intile instaurare qualsiasi tipo di dialogo, come la storia bolognese insegna: basti pensare alla trattativa per la liberazione del centro sociale Xm24, da cui provengono gran parte degli attuali occupanti del parco Don Bosco. Finita, si ricorderà, in un nulla di fatto, con l’ovvio esito che poi lo spazio fu sgomberato dalla polizia in una giornata di scontri e passione. Con gli stessi anarchici che, pochi mesi dopo, invasero e distrussero il cantiere dell’Acer. Memoria corta. Tuttavia, l’atteggiamento di questi ‘sodali’ incensurati non sarà senza conseguenze: infatti, benché tra le persone individuate negli scontri non siano stati ancora riconosciuti ‘comuni cittadini’, non è escluso che, al termine degli accertamenti non possano emergere responsabilità penali anche a loro carico. Per esempio, per aver istigato alle violenze gli anarchici o averli favoriti in qualche modo mentre aggredivano i poliziotti. E oggi, forse, si ricomincia: alle 18 i ‘Don Bosco’ sono pronti alla protesta (in solidarietà a Plat) sotto la Prefettura.