FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Bologna: disturbo alla quiete, prosciolto Beppe Maniglia

Prescritti i fatti del 2016, quando fu denunciato da una cittadina disturbo alla quiete pubblica. L’artista: "Ha vinto la verità"

Beppe Maniglia in tribunale per la sentenza del processo che lo vedeva come imputato

Bologna 13 luglio 2021 - Anche questa volta, si è presentato con il suo solito look sopra le righe: pantaloncini corti, stivali di pelle, gilet militare sopra il petto nudo e le treccine alla barba. Rigorosamente in sella alla sua fedele motocicletta. Così Giuseppe Fuggi – molto meglio noto come Beppe Maniglia – è arrivato ieri in tribunale, per l’udienza del processo in cui era accusato di disturbo della pubblica quiete. La storia è nota: a causa della sua musica in piazza Nettuno, sparata a tutto volume dai suoi maxi amplificatori, nel 2016, dopo varie vicissitudini e querelle anche con il Comune durante le quali gli fu pure sequestrata la moto, fu infine denunciato da una cittadina. Nessuno si è mai costituito parte civile. Una vicenda per cui il musicista quello stesso anno fu condannato a un’ammenda di 7.500 euro, decreto contro cui però il suo legale, l’avvocato Martino Macchiavelli, si oppose. Tutto si è concluso ieri, quando il giudice Renato Poschi ha prosciolto Beppe perché il reato si è nel frattempo prescritto. Alle porte del tribunale di via d’Azeglio, poi, è stato un po’ Beppe-show: qualcuno gli ha chiesto selfie e autografi, altri lo hanno riconosciuto e salutato. Dopo l’udienza, il musicista ha ringraziato il proprio avvocato, aggiungendo: "Questo risultato fa vincere la verità". Soddisfatto l’avvocato Macchiavelli: "È un importante risultato, che riconosce il lavoro e la pazienza di oltre cinque anni; è stata premiata la scelta tecnica di essersi opposti al decreto e di avere richiesto il dibattimento, e, nel merito, occorre ricordare che stiamo parlando di musica, peraltro molto apprezzata dal pubblico bolognese, e che non può essere equiparata al rumore". Negli altri procedimenti a suo carico, Beppe Maniglia è stato assolto o archiviato (sempre assistito dall’avvocato Macchiavelli). Nel dettaglio, nel 2017 è stato assolto dalle accuse di oltraggio a pubblico ufficiale e minaccia a pubblico ufficiale, per una lite con alcuni agenti di polizia locale in Piazza Nettuno, scaturita sempre dal volume troppo alto della sua musica; nel 2016 invece fu scagionato dalle accuse di resistenza, oltraggio, disturbo dell'occupazione e del riposo delle persone per un episodio avvenuto all’incrocio con via Ugo Bassi pochi mesi prima. Nel provvedimento di archiviazione, il giudice per le indagini preliminari specificò come piazza Maggiore fosse "solitamente teatro di spettacoli di musicisti e artisti di strada".