"Il Benfica non vincerà una coppa internazionale per almeno un secolo!". Chissà se ci riuscirà Bruno Lage, richiamato a settembre alla guida dei lusitani per prendere il posto dell’esonerato Roger Schmidt, a spezzare l’incantesimo lanciato da Bela Guttmann, il tecnico magiaro che all’inizio degli anni ‘60, dopo aver interrotto bruscamente i rapporti con la dirigenza, maledì i biancorossi di Lisbona tuonando la frase letta qualche riga qui sopra.
Un malaugurio che i portoghesi si portano dietro come un fardello da più di sei decenni, con nove finali internazionali perse consecutivamente. Soltanto il tempo ci dirà se Lage sarà in grado di farcela e di diventare così il nuovo eroe di una delle due sponde della capitale. Di certo, però, l’allenatore sa che dei rossoblù non bisogna fidarsi.
"Sarà difficile – dice – il Bologna è un avversario molto preparato. Abbiamo analizzato tutte le partite che hanno giocato in Champions e sono state ben giocate, nonostante i risultati. Troveremo una squadra a cui piace pressare, essere veloce e verticale nei suoi processi offensivi".
Benfica con la qualificazione alla fase successiva quasi in tasca, ma manca ancora un ultimo tassello, che Lage desidera fare suo già questa sera, visto che il calendario non sarà clemente nelle prossime due (Barcellona in casa e Juventus in trasferta): "Sappiamo di essere in una buona posizione, ma non per questo non siamo motivati: la nostra ambizione è quella di vincere e di aggiungere altri tre punti".
L’ex allenatore di Wolverhampton e Botafogo, ma già al Benfica nella stagione 19/20, avrà tutti a disposizione eccetto l’ex Roma e PSG Renato Sanches, ai box per un problema alla coscia. A fare da eco alle parole di Sage, è il difensore danese Alexander Bah: "Con il Bologna sarà tosta. Sono una squadra fisica e per questo ci siamo preparati al meglio".
Sul rettangolo verde del Da Luz sarà una parata di stelle del calcio, di più generazioni. Dai campioni del mondo argentini Angel Di Maria e Nicolas Otamendi, fino agli astri nascenti, il turco Kökçü, lo svizzero Amdouni e il portoghese Araujo, passando per la punta brasiliana Cabral.