Bologna, 25 aprile 2024 – Dopo la devastazione, i danni che, con una stima ancora in corso, ammontano a circa 30mila euro. Euro che sarà l’Iis Belluzzi Fioravanti a sborsare (difficile, nonostante lo scarico, sia l’assicurazione a pagarli) e che, come anticipato dal preside Vicenzo Manganaro nella comunicazione ai docenti, saranno poi ‘recuperati’ dalle tasche dei responsabili della guerriglia nei tre piani del blocco centrale dell’istituto di via Cassini.
Diecimila gli euro già tirati fuori dalla scuola per le prime spese. Anche sull’individuazione dei colpevoli, la partita in corso. Sarebbero già una trentina quelli che la scuola ha individuato. Cinque o sei sono già passati in presidenza. Nel frattempo la Digos ha acquisito tutti i video interni e esterni: i primi girati dagli stessi studenti durante la devastazione; i secondi dalle 28 telecamere di cui è dotata la scuola. Le ipotesi di reato vanno dal danneggiamento aggravato al furto all’interruzione di pubblico servizio.
Pesante il lungo elenco dei danneggiamenti: vetrate di ingresso (piano terra e primo piano) lesionate; estintori svuotati; due, ma il conteggio sembra salire a tre o quattro, i pc rubati; banchi e sedie scaraventati fuori dalla finestra oppure danneggiati; armadietti svuotati; bagni nuovi imbrattati e le porte sfondate. Solo per citare le voci. A questo si aggiunge la pulizia extra per rimuovere la polvere tossica degli estintori. E qui va segnalato il malumore dei collaboratori scolastici e di alcuni docenti. Ieri, il blocco centrale, quello devastato, è stato riaperto per far tornare in classe gli studenti. E’ stata chiamata un’impresa per la pulizia straordinaria. Straordinaria, ma troppo veloce. "C’era polvere ovunque, soprattutto sul pavimento e poi una gran puzza", riferiscono. E’ il clima che è molto poco sereno.
Anzi molto agitato. Per la prossima settimana, data ancora da definirsi, è convocato il Consiglio d’Istituto che affronterà anche la partita sanzioni. Il primo discrimine sono gli eventuali giorni di sospensione: meno di 15 sono di competenza dei Consigli di classe sopra del Consiglio d’Istituto. Di solito le sospensioni vengono convertite in obbligo di frequenza e lavori socialmente utili. Per i cinque o sei già individuati, tuttavia, si prepara il provvedimento massimo: cinque in condotta, sospensione e quindi bocciatura.
Muto il Collegio dei docenti.
A parlare sono le Rsu, rappresentanze sindacali unitarie che, in un comunicato, edulcorano molto la situazione, sottolineando come i ragazzi vadano ascoltati.
Un documento che, però, ha provocato molti malumori tra i cinque rappresentanti che, a sentirli, non sono così compatti sul testo. "La Rsu – si legge - è sconcertata dalla campagna di criminalizzazione messa in campo, nei confronti" degli studenti e delle loro famiglie. "Una comunità con oltre 1.400 ragazzi, di ogni provenienza ed estrazione sociale, non puo` essere mortificata e condannata, solo per lo sbaglio, per quanto grande esso sia, che hanno commesso alcuni di loro".
L’Rsu "con malcelato stupore" prende atto della "solerzia" con cui si "condannano gli atti di un gruppo di ragazzini che danneggiano la propria scuola", ma "a fatica si trova qualche amministratore locale, disposto ad accogliere le istanze" dei ragazzi su riforma, guerra e cambiamento climatico o dei docenti sulle carenze di organico.