Bologna, 21 febbraio 2024 – L’incontro di ieri in Ateneo con Omar Barghouti, co-fondatore del movimento internazionale per il boicottaggio contro Israele (Bds), non era stato autorizzato dai vertici di Palazzo Poggi. Ci tiene a chiarirlo il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, a seguito delle polemiche nate in questi giorni sulle conferenze di Barghouti in Ateneo e in Comune.
"L’incontro in Ateneo non ci risulta autorizzato dall’Alma Mater – precisa il rettore –: non sono state seguite le prorcedure corrette di richiesta" per l’aula in cui s’è svolta l’iniziativa, "quindi è un evento non autorizzato e pertanto da considerarsi un’iniziativa personale".
Difatti, per organizzare eventi o conferenze all’interno dell’Ateneo, ci sono modalità distinte se si tratta di un incontro tra docenti o tra docenti e studenti, dunque ’interno’ all’Unibo, per cui non serve un formale via libera da parte del rettore, ma basta informarne per tempo gli uffici, oppure se l’evento coinvolga esterni, ospiti o spettatori, come appunto nel caso di Barghouti, in cui il vertice dell’Unibo deve dare l’autorizzazione ufficiale. Richiesta che però, a quanto si apprende, in questo caso non c’è appunto stata.
Alla conferenza hanno partecipato anche alcuni docenti della stessa Università. "Abbiamo fatto le verifiche – ribadisce il rettore –, ma l’evento non ha seguito le procedure di autorizzazione normali che ci sono nel nostro Ateneo. Non è un’iniziativa organizzata o autorizzata da noi, perciò è un’iniziativa personale". E anticipa che "valuterà" il da farsi.
Non solo: anche per l’assemblea d’Ateneo annunciata per il prossimo 27 febbraio, con l’intento di discutere la posizione dell’Alma Mater in merito alla guerra in Palestina, "a oggi non ci è arrivata alcuna richiesta formale – chiarisce Molari –. Quando arriverà, la vaglieremo con attenzione, come facciamo abitualmente. Ne valuteremo i contenuti".
Durante l’incontro di martedì in Ateneo, Barghouti ha esortato non solo i governi, ma anche le istituzioni, compresa l’Università, a "non essere complici" di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. "L’Università in questi casi credo che debba fare quello che sta all’Università – replica all’esortazione il Magnifico rettore –, ossia dare supporto agli studenti e ai docenti. È quello che abbiamo sempre cercato di fare e che continueremo a fare".
Come è noto , l’evento ospitato dal complesso di Santa Cristina aveva suscitato aspre polemiche da parte della comunità ebraica, che aveva inviato una lettera infuocata al sindaco Lepore e al rettore Molari: "Siamo sconcertati dalla scelta di oratori che non faranno altro che gettare benzina sul fuoco – aveva reclamato il presidente della comunità, Daniele De Paz – e dalla malafede con cui gli organizzatori presentano un evento di parte come un momento di riflessione sulla pace".