Il caso Omar Barghouti continua a far discutere. Da una parte il centrodestra piccona la scelta del sindaco Matteo Lepore di non cancellare gli incontri di ieri con il cofondatore del movimento internazionale a guida palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds), nonostante le proteste della Comunità ebraica. Dall’altra Pd e sinistra difendono l’iniziativa. "Si conferma – dice la segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni – l’importanza di rafforzare confronti che abbiano al centro la pace. La pace non è un’utopia, è un progetto politico che dobbiamo curare ogni giorno nella società".
Sulla stessa linea Detjon Begaj (Coalizione civica): "Per invitare Barghouti non dovevamo chiedere il permesso a nessuno. La sala a Palazzo D’Accursio era piena e non è un caso".
Per Siid Negash (Lista Lepore) "dobbiamo essere coraggiosi a discutere di pace anche in questi luoghi istituzionali", mentre il capogruppo Pd, Michele Campaniello, invita a "evitare contrapposizioni". Si sfila, però, Italia Viva: "Gli israeliani come gli ucraini sono gli aggrediti, Lepore deve una spiegazione". "No Barghouti", scrive via social l’assessore regionale di Iv, Mauro Felicori. La destra attacca. Il coordinatore di FI, Lanfranco Massari, che aveva chiesto a Lepore di annullare l’incontro, considera "indegno invitare l’attivista palestinese a un’iniziativa ospitata dal Comune". Per Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega, "in termini politici, sembra che Lepore abbia scelto di porsi con ostilità nei confronti di Israele", mentre per Stefano Cavedagna e Fabio Brinati (FdI) "altro che pace, Barghouti e Elian Weizman promuovono l’eliminazione dello Stato d’Israele. Gravissimo che Lista Lepore, Pd e Coalizione Civica, diano spazio a questi personaggi. Lepore ne risponda".
ros. carb.